La scuola nel decalogo programmatico della CdL? Tutto fatto, o quasi!
Rispetto al programma dell’Unione con le sue 280 e passa pagine, quello della Casa delle Libertà, con solo 22 pagine, è un abstract di idee, buoni propositi ed elencazione di quelli che vengono presentati come successi di un quinquennio di buon governo, in cui la scuola resta un po’ a sorpresa in ombra, defilata.
La scuola viene inclusa nel lungo elenco di riforme portate a termine dalla maggioranza e viene indirettamente richiamata nella conclusione del testo: “Questo programma completa e qualifica quanto è stato realizzato nella passata legislatura, consolidandone i risultati e rendendo irreversibile la trasformazione e la modernizzazione del Paese“.
Non più centralità della scuola per il prossimo quinquennio, dunque, visto che per la maggioranza il più è fatto.
Comunque il mondo dell’istruzione e dell’educazione viene sinteticamente richiamato in cinque passaggi del decalogo programmatico:
– qualità del servizio pubblico (“Continueremo nella nostra azione di aiuto e di sostegno alla famiglia, garantendo servizi pubblici sempre più di qualità nella scuola e nella sanità“);
– sostegno alle famiglie per i costi dell’istruzione (“Creazione sul modello francese, di un libretto vincolato per ogni nuovo nato, per aiutare le famiglie nel costo degli studi“);
– libertà di scelta educativa (“Sostegno alle famiglie per una effettiva libertà di scelta educativa tra scuola pubblica e scuola privata“).
– gratuità dei libri di testo (“Continuità nell’assegnazione di libri di scuola gratuiti per le famiglie meno agiate ed estensione fino al 18° anno di età per garantire la fruizione del diritto/dovere all’istruzione“).
Una curiosità che sembra una risposta a Prodi per il duello in TV con il premier: nell’apertura del decalogo si afferma che “capo unico della coalizione è SILVIO BERLUSCONI“.
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