Secondo ciclo/3. Un "avvertimento" alla Margherita

O l’abrogazione della riforma Moratti diventa da subito la linea di tutta l’Unione, oppure “se Manzini e la Margherita insiste, questo sarà un argomento di consultazione programmatica“. L’organizzazione “Proteo Fare Sapere“, emanazione associativa della CGIL scuola (ora FLC), lancia un avvertimento alla Margherita perché si guardi bene dall’assumere una linea emendativa nei confronti della legge n. 53.
Lo fa attraverso la sua newsletter n. 8/2005 (www.proteofaresapere.it), nella quale compaiono “alcune domande al senatore Giovanni Manzini“, rivoltegli direttamente dal presidente dell’organizzazione, Omer Bonezzi, suo abituale compagno di viaggio e di discussioni “sull’Eurostar del martedì che scende a Roma“. Una per tutte: non pensa il senatore Manzini che la sua linea emendativa fornirebbe a Berlusconi “un formidabile argomento propagandistico? ‘Anche una parte dell’Unione era per non abrogarla’….”.
Si intravede così anche nel settore della politica scolastica un aspetto della più generale disputa tra la Margherita di Rutelli, tesa a salvaguardare una sua specifica identità politica e programmatica, pur nel quadro di più ampi accordi di coalizione, e una linea più marcatamente ulivista, sostenitrice di un centrosinistra “senza trattino” che si ponga in totale e frontale contrapposizione con l’attuale maggioranza, “senza se e senza ma”.
E se la Margherita avesse dei cedimenti, nella sua ricerca del consenso moderato, sappia che “migliaia di persone, fra cui anche gli insegnanti elettori della Margherita, che si sono mobilitate contro la Legge, si attiveranno per andare a votare nella consultazione programmatica per l’abrogazione“. Insomma, una grana non da poco per Prodi, e forse anche per Fassino.