
Scuola italiana sempre più rosa: alle superiori 2 prof su 3 sono donne

Il Portale scuola del Ministero dell’Istruzione e del Merito riporta per l’anno scolastico 2022-23, l’ultimo disponibile, molti dati del personale scolastico, tra cui anche quelli riferiti al genere. Relativamente ai docenti di ruolo delle scuole statali sono complessivamente circa 586mila le insegnanti donne su un totale di circa 709mila, pari all’82,7%. La situazione tra le regioni nell’insieme di tutti settori non è omogenea. La regione che ha il più alto tasso di femminilizzazione è il Lazio con l’84,8%, seguita dalla Liguria e dalla Lombardia con l’84%. Al contrario, il Molise ha il 79,4%, preceduto dalla Basilicata con l’80% e dalla Sardegna con l’80,3%. Nel complesso sono le regioni del Centro Italia ad avere il più elevato tasso di femminilizzazione con l’83,6%, mentre le isole registrano il tasso più basso con l’80,3%.
Docenti di ruolo scuole statali – A. S. 2022/23
Aree |
Totale |
di cui Donne |
|
Centro |
139.924 |
117.363 |
83,6% |
Nord Ovest |
158.376 |
140.424 |
83,8% |
Sud |
206.890 |
170.073 |
81,5% |
Nord Est | 109.237 | 90.403 | 82,5% |
Isole | 116.857 | 93.444 | 80,0% |
Totale |
709.105 |
586.673 |
82,7% |
Le insegnanti donne nella scuola dell’infanzia sono mediamente più del 99% del totale (99,2%), una percentuale pressoché immutata sostanzialmente negli anni.
La scuola primaria sembra essere destinata a ridurre il divario tra i docenti dei due generi, assumendo quasi le caratteristiche della scuola dell’infanzia. Il range nella scuola primaria è abbastanza contenuto, rispetto al tasso medio nazionale del 96,3%.
È ben diversa invece la situazione della scuola secondaria sia del primo che del secondo grado dove la forbice è piuttosto ampia. Per la secondaria di I grado il tasso medio nazionale di femminilizzazione si avvicina all’80% (77,8%, quasi 8 donne su 10), già raggiunto e superato dalla Liguria (80,9%), dal Lazio (80,3%), dal Piemonte ed Emilia R. (30,1%) e dall’Umbria (80%). Anche il Nord Ovest ha raggiunto il tasso dell’80%. Sono, invece, con tassi notevolmente inferiori alla media nazionale il Molise (71,2%), la Basilicata (72,9%), la Calabria e la Sicilia entrambe al 75%. Nel Mezzogiorno la presenza maschile, in forza anche di una tradizione culturale, frena l’avanzata delle donne in cattedra, il cui tasso resta sotto il 77%.
Nella scuola secondaria di II grado il tasso medio nazionale di femminilizzazione è del 66,4%, corrispondente a due docenti su tre. Rispetto a questo tasso medio, le regioni con la percentuale più elevata di donne in cattedra sono il Lazio (70,1%), la Liguria (69,2%), l’Emilia R. e l’Umbria con il 68,1%. Registrano, invece, un tasso inferiore la Sardegna (62,2%), il Friuli VG (63,4%), il Molise e la Sicilia (64,1%).
La situazione in Europa
La tendenza alla maggiore femminilizzazione non è peraltro un fenomeno solo italiano. In testa alla classifica europea, secondo Eurostat (dati 2019), si trovano i Paesi dell’ex blocco sovietico. Nell’ordine Lettonia (87%), Lituania (85%), Bulgaria (84%).
Ma l’Italia con il suo 83% (dati 2021-22) si è portata a ridosso di questo gruppo, del quale fanno parte anche la Slovacchia e l’Ungheria. Il Paese europeo che nel 2019 aveva il minor tasso di femminilizzazione era la Danimarca (62%), seguita da Lussemburgo (65%) e Spagna (66%), ma anche la Francia, la Svezia e la Germania stanno sotto la media europea.
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