La Conferenza unificata cambia il "senso" di marcia?
La forte tensione che si è venuta a creare tra regioni, province e comuni e Governo a causa del recente decreto taglia spese ha indotto l’Anci a minacciare di disertare le riunioni della Conferenza fino a quando non interverrà un chiarimento sulle fonti di finanziamento. Altro elemento è la nuova maggioranza che si è costituita nel coordinamento dopo le recenti elezioni che hanno fatto registrare la vittoria del centro-sinistra in Sardegna. Il decreto sull’istituzione del servizio di valutazione non ha registrato un parere favorevole ma il verbale della conferenza si è limitato a riportare le posizioni emerse e nella documentazione allegata si ritrovano sollevate questioni che investono aspetti di metodo e di merito. La conferenza ha ritenuto non accettabile, tra l’altro, la previsione “che la valutazione della qualità complessiva dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche e formative in un sistema a legislazione concorrente escluda percorsi di condivisione con le Regioni e gli enti locali”. Ulteriore elemento di frizione è la mancanza dell’intesa sul piano finanziario che più volte è stata stigmatizzata dagli enti territoriali costretti a ricorrere a misure di finanza creativa per garantire i servizi di competenza. Continueranno, regioni ed enti locali, a collaborare con il Governo licenziando i testi o subordineranno l’avvio delle procedure di esame ad un preventivo chiarimento degli impegni finanziari presi di investire in istruzione e formazione in occasione della presentazione del DPEF? Nei prossimi giorni la risposta.
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via