Un referendum contro la riforma Moratti?
Il clima preelettorale si arroventa (ulteriormente) anche sul fronte della scuola. Il presidente dei Verdi, Pecoraro Scanio, ha infatti proposto ai partiti della sinistra “contrari a quell’obbrobrio della riforma Moratti” (cioè, in sostanza, a tutta l’opposizione), oltre che “ai movimenti“, di promuovere un referendum abrogativo della legge n. 53.
Per la verità lo stesso Pecoraro Scanio mostra di rendersi conto del carattere provocatorio della sua proposta, che sembra rivolgersi polemicamente più agli amici – i partner dello schieramento antigovernativo – che agli avversari. Egli è infatti perfettamente consapevole del fatto che non tutta l’opposizione sarebbe disposta ad appoggiare la campagna referendaria, e che anche questo potrebbe diventare un tema di confronto e forse di polemica all’interno della stessa opposizione. Ma la sua opinione è che nel programma del centrosinistra “deve essere comunque prevista l’abrogazione della controriforma Moratti, nonostante il parere difforme già espresso da alcune componenti riformiste della coalizione“.
Insomma i Verdi, e probabilmente anche altre componenti dell’opposizione, non rinunciano a sfruttare il tema della lotta dura, sempre più dura, contro la riforma morattiana della scuola per guadagnare maggiore visibilità all’interno dello schieramento antigovernativo in vista (anche) delle elezioni europee. Con chi ce l’ha Pecoraro Scanio quando parla di “alcune componenti riformiste della coalizione“? E visti i contrasti annunciati, non sarebbe più appropriato parlare di “schieramento” piuttosto che di “coalizione“?
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