Scuola media, la riforma è vicina

Fino a poco tempo fa sembrava che l’avvio immediato della riforma Moratti fosse un fatto circoscritto alla scuola elementare, vista la sperimentazione delle 251 scuole dell’anno scorso e il progetto di innovazione di quest’anno per le prime due classi della scuola primaria.
Ma anche la scuola media è in pole position per l’applicazione della riforma. Lo schema di decreto approvato il 12 settembre scorso dal Consiglio dei ministri prevede appunto che la prima classe della nuova scuola secondaria di I grado parta, secondo il nuovo ordinamento, dal prossimo settembre.
Poiché allo schema di decreto sono allegate, come parte integrante, anche le “Indicazioni nazionali” per la scuola secondaria di I grado (www.istruzione.it) che avranno temporaneamente la funzione di sostituire lo specifico Regolamento di attuazione (con orari, obiettivi e contenuti degli obiettivi specifici di apprendimento), molti docenti di scuola media hanno scoperto che ora toccherà a loro.
Cambieranno i contenuti dei programmi didattici (e la denominazione delle discipline di insegnamento) e cambieranno gli orari settimanali delle discipline (riportati come orario medio nelle Indicazioni nazionali). Nella tabella ecco un riepilogo del nuovo monte orario confrontato con l’attuale ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_125-1.doc ).
Una prima preoccupazione, da tempo segnalata, riguarda l’orario obbligatorio di lezione che passerebbe da 30 ore settimanali a 27. Anche se sono previste altre 6 ore facoltative, nelle 27 obbligatorie deve essere incluso tutto l’insegnamento delle discipline individuate dalle Indicazioni nazionali. Se si considera che fin dalla prima classe viene prevista una seconda lingua comunitaria, oltre all’inglese, si capisce come il tempo delle “vecchie” discipline debba ridursi per far quadrare il nuovo bilancio orario.
In prima e seconda classe la lingua italiana perderebbe quasi un’ora settimana,
Perde pochi minuti la matematica, ma ne guadagna scienze, mentre l’educazione tecnica, promossa a “tecnologia”, in realtà si riduce da tre a un’ora. Musica, educazione artistica ed educazione fisica perdono pochi minuti a settimana.