Riforma/1: il decreto non ha più fretta
Dopo tre appuntamenti mancati in Consiglio dei ministri, restano pochissimi dubbi: ben difficilmente il primo decreto legislativo di avvio della riforma potrà avere applicazione dal prossimo settembre.
Due indizi portano a questa conclusione. Prima di tutto l’ennesimo nulla di fatto del Consiglio dei ministri del 23 maggio (lo schema di decreto non è nemmeno stato posto all’ordine del giorno) che rende i tempi tecnici della procedura troppo limitati per un’approvazione almeno estiva.
Il contrasto con il ministro Tremonti non riguarda tanto i singoli aspetti del decreto ma la spesa complessiva che può comportare la riforma. Partita la ‘macchina’ della riforma non si possono negare i necessari finanziamenti. Da qui la richiesta di esaminare sin d’ora il piano finanziario completo, declinato su tutti gli aspetti della riforma. Va riconosciuto che non è un’impresa di poco conto. In questo scenario trova sempre maggiore conferma l’intendimento – anticipato da TuttoscuolaNEWS la scorsa settimana – di ricorrere ad una maxi-sperimentazione, peraltro non scevra da complessità di attuazione e di adesione.
Ma fa pensare che a settembre non si parta a regime anche l’incontro che il ministro ha promosso per giovedì 29 maggio con i sindacati per discutere proprio dello schema di decreto. Vediamo perché.
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