Concorso Primaria: compensativa o dispensativa? Il quesito che apre un contenzioso infinito

Misura o strumento? Quando ci si riferisce agli interventi a favore degli alunni con DSA, l’utilizzo dell’uno o dell’altro termine, come molti sanno, ha una chiara e ben distinta finalità. Lo strumento vuole fornire un aiuto o un sostegno per conseguire la prestazione richiesta, mentre la misura intende eliminare o ridurre un ostacolo che impedisce di conseguirla. Lo strumento ha, pertanto, una funzione compensativa per dare qualcosa in più che manca o che si fatica a conseguire. La misura, invece, dispensa dal fare quel che in condizioni normali gli altri alunni senza DSA riescono a fare. Due binomi (strumenti/compensativi e misure dispensative) e due interventi differenziati. Ma se i binomi si scompongono, se sostantivi e attributi cambiano ‘casacca’, il risultato finale è lo stesso? In aritmetica la proprietà invariantiva nell’addizione e della moltiplicazione rende indifferente il risultato. Ma questa regola può valere anche per gli interventi nei confronti dei DSA? E se sì – domanda amletica – prevale il sostantivo (strumento/misura) oppure l’attributo (compensativo/dispensativo)? La risposta sulla regola invariantiva applicata ai DSA è venuta da un quesito della prova scritta del concorso di scuola primaria svolta il 21 dicembre scorso.

Devi prepararti alle prove orali del concorso Infanzia e Primaria?
Scopri la nostra proposta formativa!

Assegnare maggior tempo per svolgere un’attività ad un alunno con DSA o con BES può definirsi una misura:

a – compensativa
b – dispensativa
c – palliativa
d – preventiva”

Il maggior tempo previsto per svolgere un’attività ha evidente natura compensativa, anche se il quesito lo considera una misura anziché uno strumento. La risposta ritenuta corretta da parte di molti candidati che hanno ignorato il termine ‘misura’ è stata, secondo logica, compensativa. Ha, dunque, prevalso l’attributo compensativo sul sostantivo misura.

Ma, a distanza di quasi due mesi, mentre già sono avviate le prove orali degli ammessi, il sistema, come hanno riferito diversi candidati, sembra abbia avuto un ripensamento e avrebbe proceduto a capovolgere l’esattezza della risposta, facendo prevalere il sostantivo sull’attributo. La risposta esatta è diventata ‘dispensativa’. 

E il sistema ha proceduto al ricalcolo, togliendo due punti ai candidati che avevano ritenuta esatta la risposta ‘compensativa’ e assegnando invece due punti a chi aveva scelto la risposta ‘dispensativa’, ritenuta, allora, errata.

Due punti tolti o due punti aggiunti possono diventare determinanti per l’ammissione o l’esclusione dall’orale; possono anche diventare determinanti per la graduatoria finale di merito dei vincitori.

Se davvero c’è stata revisione della risposta del quesito, ci sarà molto lavoro per gli studi legali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA