
La Flc Cgil indica le priorità del dialogo col governo…
...e pensa a una ricompattazione del fronte sindacale
In vista del prossimo incontro fissato per l’11 novembre tra le principali organizzazioni sindacali e il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, si registra un duro comunicato da parte della Flc Cgil.
Il segretario generale di questo sindacato, Mimmo Pantaleo, spiega che le priorità del confronto “devono essere: rivedere i tagli, dare prospettive di stabilizzazione ai precari, trovare risorse necessarie per il rinnovo dei contratti e un confronto vero sulla riforma della secondaria superiore“.
L’organizzazione di via Leopoldo Serra rifiuta qualsiasi logica di scambio “tra il massacro della scuola pubblica con un po’ di risorse per premiare pochi eletti magari individuati unilateralmente come previsto dal decreto Brunetta“, con ciò alludendo chiaramente alle possibili risorse per carriere e merito.
Accettare questo tipo di logica dello scambio per Pantaleo equivarrebbe a comportarsi da “sindacato corporativo“, mentre il segretario della FLC Cgil rivendica per la propria organizzazione il ruolo di “grande soggetto confederale che vuole difendere i beni pubblici e i diritti delle persone, a partire dall’occupazione e dal salario“.
Ma forse l’aspetto più interessante del comunicato della FLC Cgil si trova alla fine, quando ci si richiama chiaramente alla manifestazione della Cisl di sabato scorso e alle accuse rivolte dal ministro Gelmini ai sindacati circa una loro scarsa modernità: “Osserviamo che si estende il fronte sindacale, riprendono vigore le mobilitazioni dei precari e degli studenti in difesa della scuola pubblica e, quindi, non è vero, come il Ministro Gelmini afferma, che la FLC Cgil è mossa solo da un furore ideologico, come non corrisponde alla realtà dei fatti, nella sua dichiarazione del 31 ottobre, che i sindacati non hanno il coraggio di modernizzarsi“.
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