
Rapporto Stato-Regioni: pesa il dimensionamento della rete scolastica
L’incontro tra Governo e Regioni, programmato per questa settimana, dovrebbe porre fine allo stallo istituzionale che si registra anche sulle questioni relative alla scuola (classi primavera, Accordo Quadro attuativo del Titolo V, regolamenti di riordino della scuola secondaria superiore, diritto allo studio universitario, edilizia scolastica). Anche se è fuori luogo pensare ad una possibile condivisione del merito dei problemi, è opportuno pensare ad una condivisione, sia pure con obiettivi differenti, delle priorità sulle quali ciascun soggetto istituzionale esprimerà, nelle sedi formali, una posizione secondo il principio di leale collaborazione. Le questioni relative alle classi primavera e all’Accordo Quadro sul Titolo V, sulle quali si è già registrato in sede tecnica una puntuale condivisione del progetto, possono essere definite formalmente in poco tempo.
Più complessa si presenta la questione dei regolamenti di riordino ordinamentale della secondaria superiore perché rimanda alla questione del dimensionamento della rete scolastica, con particolare riferimento ai punti di erogazione del servizio per gli anni 2010/2011 e 2011/2012.
La bozza di intesa di disciplina dell’attività di dimensionamento, trasmessa alla Conferenza Unificata lo scorso 22 luglio dal Miur, fa esplicito riferimento al regolamento adottato con D.P.R. 28 marzo 2009, n. 81 recante “norme per la riorganizzazione della rete scolastica ed il razionale utilizzo delle risorse umane della scuola” quale parametro tenuto in considerazione per la determinazione del contenuto dell’intesa. Il presupposto giuridico sul quale si fonda l’intesa e cioè il regolamento n. 81/2009 è però errato, perché l’effetto immediato della sentenza n. 200/2009 della Corte Costituzionale è quello di privare del fondamento normativo il citato regolamento.
Ritornare su tale proposta è importante per il Miur non solo e non tanto per un’esigenza di chiarezza circa la divisione delle competenze tra Stato e Regioni su una materia delicata, quale è la distribuzione e l’articolazione della rete scolastica e della offerta formativa di istruzione e formazione sul territorio che è ormai propria delle regioni, quanto per prevenire il rischio di far nascere la riforma della secondaria superiore… nel deserto.
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