L’Intesa tra il Ministero della Pubblica Istruzione e la Regione Lombardia, con la quale viene dato in pratica il via libera al governo regionale del sistema allargato dell’istruzione e formazione professionale (v. TuttoscuolaFOCUS n. n. 279/385), ha una notevole portata. Essa muove verso l’obiettivo della costruzione di un sistema educativo di istruzione e di formazione professionale capace di coinvolgere, nel suo complesso, l’intero universo dei giovani, superando la tradizione della nostra politica scolastica che ha sempre riconosciuto il primato della linea formativa liceale.

L’allegato tecnico richiamato dall’articolo 5 dell’Intesa definisce, tra l’altro, i contenuti della sperimentazione di un modello organizzativo del sistema d’istruzione che, anche in deroga alla legislazione nazionale vigente, prevede per gli istituti professionali, ma anche per le strutture formative accreditatela possibilità di rilasciare, a conclusione del quarto anno di istruzione e formazione professionale, il diploma professionale di tecnico. Inoltre nell’allegato, che è parte integrante dell’Intesa, viene ipotizzato il completamento dell’ordinamento di istruzione e formazione professionale “…con l’attivazione di un quinto anno, realizzato d’intesa con le università e con l’alta formazione artistica, musicale e coreutica, finalizzato a sostenere l’esame di Stato valido anche per l’ammissione all’Università“.

Con questa prospettiva i percorsi dell’istruzione e formazione tecnico-professionale propongono un’offerta formativa flessibile e pluralistica, che partendo dalle qualifiche triennali giunge in futuro ai diplomi di alta formazione professionale, passando per diplomi professionali e diplomi professionali superiori.

Uno corsa avanti di non poco conto che, tra l’altro, depotenzia anche i Poli Tecnico-Professionali, la cui disciplina specifica non è definita nello schema di regolamento di riordino degli istituti tecnici, ma è rimessa ad altro atto normativo.