In Piemonte il sistema ‘duale’ funziona

In occasione del seminario “Il sistema duale a un anno dal debutto”, svoltosi lo scorso 5 ottobre al Lingotto di Torino nell’ambito della job fair IoLavoro, promossa dalla Regione Piemonte e organizzata da Agenzia Piemonte Lavoro, la Fondazione Giovanni Agnelli e la Regione Piemonte hanno presentato i risultati di una indagine sugli esiti formativi e lavorativi dei percorsi di istruzione e formazione professionale piemontesi svolta dalla FGA.

In un comunicato stampa congiunto la stessa FGA e la Regione Piemonte affermano, sulla base di tali risultati, che il conseguimento della qualifica al termine dei percorsi di istruzione e formazione professionale accresce notevolmente la probabilità di trovare lavoro, oltre a svolgere una funzione di efficace contrasto dell’abbandono precoce.

L’indagine è stata condotta da Martino Bernardi e Gianfranco De Simone su 38.404 iscritti ai corsi di formazione professionale dal 2007 al 2013 e 25.235 qualificati nel periodo 2009-2015.  Per quanto riguarda gli esiti occupazionali più del 50% di coloro che hanno concluso con successo il percorso di istruzione e formazione professionale risulta, nel 2015, occupato nei primi due anni post-qualifica, un dato che ha riportato le opportunità lavorative per i qualificati oltre i livelli del 2009. Circa la metà dei contratti risulta stabile (34% di apprendistato e 14,3% a tempo indeterminato), mentre la quota di lavoro saltuario (sottoccupati) è calata dal 10% del 2009 al 5,2% del 2015, trasformandosi in impieghi di durata più lunga.

Quanto alla lotta alla dispersione, nel 2007 solo 2 iscritti su 3 avevano concluso con successo il percorso di istruzione e formazione professionale, mentre nel 2013 il dato è salito a 3 iscritti su 4. Lo svantaggio degli stranieri è risultato minimo, maggiore per gli allievi disabili. L’indagine mostra infine come il possesso della qualifica aumenti in misura significativa le opportunità occupazionali: a 3 anni dal termine del percorso il 60% dei qualificati ha un’occupazione, mentre tra coloro che hanno abbandonato il corso solo il 35% risulta occupato.

Nel complesso si può dire che questa versione piemontese del ‘sistema duale’ in traduzione italiana – un mix di apprendistato formativo, il più simile all’originale tedesco, e di percorsi di istruzione professionale iniziale con palesi assonanze scolastiche – sta ottenendo buoni risultati, competendo in questo con il modello lombardo che consolida un pluriennale trend positivo (14.000 iscritti al primo anno dei corsi IeFP nel 2017-2018), sostenuto da consistenti finanziamenti. “Con 231 milioni di euro – ha rimarcato l’assessore lombardo Valentina Aprea nei giorni scorsi – Regione Lombardia ha investito la somma più alta mai destinata al comparto in questa legislatura”.

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