I sindacati contro il piano Gelmini: mobilitazione

”Fallimentare da tutti i punti di vista” secondo  Enrico Panini, segretario della Flc-Cgil, mentre per Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola, quello illustrato dal ministro Gelmini  “più che un piano di razionalizzazione è un piano di dismissione della scuola pubblica“. Non più benevoli i giudizi di Massimo Di Menna (Uil scuola) – “la riduzione di spesa è un errore che peserà come un macigno sulla scuola pubblica” – e di Rino Di Meglio,  coordinatore della Gilda degli insegnanti, secondo il quale “in pratica non c’è alcun piano, ci sono solo dei titoli ed un’impostazione politica“. Meno duro il giudizio del segretario dello SNALS Marco Paolo Nigi, che però si oppone ai “tagli indiscriminati”, con Massenti che parla di “proposte parziali e non esaustive” e chiede che le scuole vengano dotate di un “organico funzionale pluriennale che possa far fronte sia alle esigenze didattiche sia alle supplenze brevi”.
Nessun commento a caldo proviene invece dall’ANP, che ha partecipato all’incontro insieme ai sindacati confederali, alla Gilda e allo SNALS.

Parte dunque in salita il confronto tra le organizzazioni sindacali e il ministro Gelmini, ma la rottura non è totale perchè le parti, come ha confermato lo stesso Panini, torneranno a incontrarsi nei prossimi giorni. “Ma nel frattempo la protesta cresce sempre di più“, e i sindacati confederali parlano apertamente di “mobilitazione“, mentre la Gilda promuove per il 16 ottobre un sit-in davanti al Parlamento.

I sindacati hanno fortemente criticato il metodo con cui si è svolto l’incontro perchè il piano programmatico non è stato loro consegnato per iscritto, ma solo illustrato attraverso la presentazione di slides. A quanto risulta, il testo del piano sarà consegnato ai sindacati lunedì prossimo.