La Commissione istruzione della Camera chiede tempi più distesi per la manovra
Tuttoscuola era stata facile profeta nel prevedere l’impossibilità di predisporre la manovra di razionalizzazione del sistema di istruzione secondo i tempi previsti dal decreto legge 112/2008.
Anche la Commissione istruzione della Camera, nell’esprimere parere favorevole alla manovra, per quanto riguarda l’art. 64, relativo al sistema scolastico, ha posto alcune condizioni (esattamente undici) tra cui quella di raddoppiare il tempo (già previsto in 45 giorni) per l’approntamento del piano programmatico da cui dovranno dipendere successivamente i regolamenti di attuazione.
“I tempi previsti per la predisposizione del «piano programmatico di interventi» di cui al comma 3 siano raddoppiati al fine di consentire anche un esame approfondito da parte del Parlamento” ha detto la Commissione. Un raddoppio di tempo che, quindi, sposterebbe il termine di questa fase propedeutica alla fine del prossimo settembre.
Uno slittamento che comporterà un prolungamento dei tempi di predisposizione dei regolamenti e che renderà molto difficile se non impossibile la definizione del quadro normativo di attuazione delle previsioni del risparmio di spesa previsto a decorrere dall’anno scolastico 2009/10.
Se il decreto manterrà, però, le quote di risparmio programmate per il triennio 2009-2011, occorrerebbe nel caso trovare risorse che non derivino dalla manovra di riforma degli ordinamenti.
Se sarà così, non resterà che ricorrere, ancora una volta, alla semplicistica soluzione dell’aumento del numero di alunni per classe che determinerebbe la chiusura di molte classi (e la conseguente, vantaggiosa per l’erario, riduzione di organico dei docenti).
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