
La Regione Piemonte chiede i danni per la truffa dei buoni scuola
In base al reddito dichiarato, le famiglie degli studenti possono ottenere buoni scuola per le spese sostenute per l’istruzione dei figli. A pagare ci pensa la Regione.
In Piemonte qualcuno ha voluto vederci chiaro e ha scoperto che molte famiglie, pur avendo redditi cospicui, hanno chiesto e ottenuto negli anni scorsi il buono.
La Regione ha chiesto alla Guardia di Finanza di avviare una indagine che ha dato frutti interessanti, facendo scoprire molti “furbetti”.
C’è chi ha già patteggiato la pena (tre mesi convertibili in multa) e chi ha, invece, scelto di resistere.
La Regione si è costituita parte civile per recuperare i danni subiti: udienza prevista per il 28 gennaio con imputati dieci accusati di truffa aggravata e falso.
Nel frattempo la Regione è corsa ai ripari e ha previsto che la valutazione del reddito avvenga, come succede già in altre parti, con il sistema ISEE.
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