4 giugno: uno sciopero che sembra non volere nessuno

Sembra soprattutto una questione di soldi. I contratti pubblici da diverso tempo hanno gli aumenti di stipendio come elemento centrale intorno a cui ruotano, sbiaditi, gli altri problemi.
Lo sciopero del 1° giugno per gli statali e quello del 4 giugno per il personale della scuola è appeso al filo di qualche risorsa in più. Prodi chiede alle parti di fare uno sforzo reciproco di avvicinamento, ma in effetti è come se si rimangiasse l’impegno già concordato ad aprile di assicurare 101 euro mensili di aumento per tutti i dipendenti pubblici.
101 euro che verrebbero dati anche al personale della scuola, che però arrotonderebbe con altre risorse finanziarie disponibili proprio per docenti e personale Ata.
In queste ore, da parte del Governo, si sta decidendo se mettere mano al "tesoretto" per venire incontro agli aumenti già concordati per i dipendenti pubblici. Lo sciopero sembra ineluttabile, ma, oltre al governo che spera di scongiurarlo in extremis, neanche i sindacati sembrano voler tirare la corda oltre il limite.
C’è consapevolezza, da parte sindacale, che con l’aria di incertezza che incombe sul Governo Prodi, uno sciopero massiccio del pubblico impiego potrebbe contribuire a darvi una spinta decisiva. E i sindacati vogliono prendersi questa responsabilità verso il governo di centro sinistra?
Forse la commissione di garanzia potrebbe venire in soccorso, dichiarando non compatibile lo sciopero della prima decade di giugno per le tante realtà territoriali impegnate nel ballottaggio elettorale.