17 aprile: elezioni RSU: in palio la rappresentatività e i distacchi

17 aprile: elezioni RSU/1

Manca meno di un mese alle elezioni per il rinnovo delle RSU. La settimana scorsa è scaduto il termine per la presentazione delle liste ed ora è ufficialmente partita la campagna elettorale per ottenere il sostegno del milione di docenti e Ata chiamati al voto.

Tre anni fa i votanti sfiorarono le 900 mila unità, confermando un livello di partecipazione tra i più alti dei comparti pubblici. Allo stesso modo il comparto scuola anche allora aveva fatto registrare il maggior tasso di sindacalizzazione tra i dipendenti pubblici con oltre 600 mila iscritti con delega.

Come si sa, proprio il tasso di sindacalizzazione insieme al tasso elettorale che si determinerà tra un mese concorre a determinare la rappresentatività (almeno il 5% complessivo).

Per i sindacati scuola che da sempre vanno per la maggiore (Flc-cgil, Cisl-scuola, Uil-scuola e Snals), la sfida elettorale dovrebbe servire a confermare o rafforzare le posizioni già raggiunte, mentre per Gilda degli insegnanti il voto dovrebbe servire ad evitare una flessione verso il tasso minimo di rappresentatività.

Nelle ultime elezioni per le RSU si è avuta questa percentuale di consensi nel voto: Flc-cgil 30,3%, Cisl-scuola 22,6%, Uil-scuola 16,2%, Snals 13%, Gilda 7,7%, Anief 3,2%, Cobas 2%.

Chi, invece, conta di arrivare finalmente al tasso complessivo del 5% per entrare nel gotha dei sindacati rappresentativi, un obiettivo mancato già un paio di volte nelle precedenti tornate elettorali per il rinnovo delle RSU, è l’Anief che conta soprattutto sul voto del personale precario per il quale si è speso in numerose azioni legali.

Ma l’obiettivo del voto per le RSU vale non solo per il tasso di rappresentatività (condizione necessaria per partecipare alla contrattazione), ma anche, e soprattutto, per il “premio” costituito da distacchi e permessi sindacali (che sono a carico dello Stato), da sempre appannaggio ambito per i sindacati vincitori.