10 milioni di divisori in plexiglass per proteggere gli alunni in classe. Servono 800 milioni di euro

Tra le ipotesi proposte dalla ministra Azzolina per il rientro a scuola in sicurezza si fa strada l’idea di installare nelle classi i divisori in plexiglass da collocare tra le file dei banchi.

Sembra che l’ipotesi – ancora tutta da decidere e validare – abbia suscitato più perplessità che consensi, ma è bene precisare che questa eventuale soluzione, come altre ipotesi di organizzazione del rientro a scuola in sicurezza, sono ancora tutte da definire.

Con una soluzione ‘fai da te’ di un liceo bergamasco si sta sperimentando un modello più sicuro ed economico da mettere alla prova in occasione delle imminenti prove dell’esame di maturità.

Se avrà successo, potrebbe essere una sperimentazione da diffondere su vasta scala in vista dell’inizio del prossimo anno scolastico.

Ritornando all’ipotesi-Azzolina dei divisori in plexiglass, c’è da osservare che l’eventuale installazione richiederebbe un certo tempo e comporterebbe costi non trascurabili, considerato anche il numero di classi interessate.

Senza considerare le sezioni di scuola dell’infanzia dove l’attività educativa avviene in modo più aperto, nelle scuole del primo e del secondo ciclo dovrebbero essere installati i divisori in 327.700 classi. Sarebbero necessari divisori tra le file di banchi e tra banco e banco.

Per una classe tipo di una ventina di alunni con banchi sistemati su tre file, servirebbero non meno di 32-35 divisori, collocati longitudinalmente e trasversalmente ai banchi, per un totale di circa 10 milioni di pezzi da installare.

Al costo minimo di 80 euro l’uno (IVA inclusa) – questo è attualmente il prezzo medio di mercato -la spesa complessiva ammonterebbe a circa 800 milioni di euro. Le risorse previste dal DL 34 “Rilancio” potrebbero non bastare ed occorrerebbe fare ricorso ai fondi del recovery fund nel quadro degli interventi collegati alla sicurezza sanitaria.

Senza contare che per tenere puliti i divisori quotidianamente, occorrerebbe il lavoro degli addetti e un costo aggiuntivo per prodotti igienizzanti.