Non per età ma in ordine alfabetico. Perché cambiare?

Il timore, infondato, che l’inserimento nelle aule dei candidati per fasce di età potesse  nascondere una manovra per escludere gli anziani e favorire il ringiovanimento della classe docente, ha consigliato ai decisori politici di correre in fretta ai ripari, riorganizzando la distribuzione nel classico ordine alfabetico. Ne ha dato per prima notizia Tuttoscuola (Non per età ma per ordine alfabetico. E il Miur riorganizza la collocazione dei candidati).

Eppure chi ha deciso il cambiamento (non indolore sotto l’aspetto economico) doveva sapere che l’anonimato dei candidati è comunque garantito sia nel caso di una loro distribuzione in ordine alfabetico sia per fasce di età.

Le commissioni esaminatrici non hanno modo, infatti, di conoscere la collocazione dei candidati nelle aule, perché gli elaborati individuali prodotti sui terminali vengono raccolti tutti su una chiavetta USB che serve per il trasporto dei dati verso un unico database dove confluiscono i dati di tutte le chiavette USB delle altre aule di quella prova concorsuale.

Su quel database onnicomprensivo lavoreranno le commissioni, senza distinzione delle aule dove si sono svolte le prove.

Perché, dunque, riorganizzare tutto, modificando la sede (non il giorno e l’ora) per decine e decine di migliaia di candidati?

C’è soltanto una spiegazione plausibile: un’ipersensibilità alle critiche, in un momento di non facile tenuta del Governo, ha probabilmente consigliato di non prestare il fianco agli attacchi contro un concorso che tutti i giorni è sotto attacco con molteplici forme di ricorso, sperando che questo (non necessario) rimedio eviti di intaccare ulteriormente l’immagine e la credibilità dell’Amministrazione, impegnata in un duro lavoro organizzativo che, forse, non ha precedenti.

Una reazione non favorevole, comunque, l’ha già trovata, perché un parlamentare del M5S ha presentato un’interrogazione per lamentare il fatto che, rispetto alla prova prevista per il 28 aprile, la rettifica è stata disposta in un tempo inferiore ai prescritti 15 giorni di preavviso.