Ritorno a scuola a settembre e concorso precari: muro contro muro tra PD e M5S

È slittato il vertice tra governo e maggioranza sulla scuola, che era in programma ieri sera, 21 maggio, a Palazzo Chigi. Secondo fonti di agenzia la riunione tra il premier, Giuseppe Conte, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina e i rappresentanti della maggioranza (anche i capi delegazione, con i capigruppo) dovrebbe tenersi oggi. Sono due le questioni che dividono: la riapertura delle scuole a settembre e il concorso per docenti.

Per il primo punto, quello del ritorno a scuola a settembre, si tratterebbe soprattutto di un problema di metodo, perché molti parlamentari del PD accusano Azzolina di agire da sola, senza condividere le scelte.

Sulla seconda questione, l’assunzione di circa 10 mila precari della secondaria a settembre, il problema è invece di merito.

Il M5S fa quadrato attorno alla Ministra, compreso Di Maio, e insiste sul concorso straordinario, da far slittare eventualmente di qualche mese se la curva epidemiologica non scende a livelli di sicurezza.

PD e Leu insistono invece per il concorso per titoli – l’unica soluzione per stabilizzare i precaria settembre – mentre alcuni sindacati della scuola adombrano uno sciopero per salvare la stabilizzazione di migliaia di precari.

Sulla questione la mediazione ancora non c’è, mentre manca tuttora la conversione in legge in prima lettura al Senato del DL 22 sulla scuola (da convertire entro l’8 giugno dopo l’ok in seconda lettura alla Camera).

Come riferisce l’agenzia Adkronos – che parla di “muro contro muro” tra PD e M5S – il livello di tensione si è visto anche in uno scambio tra il capogruppo PD, Andrea Marcucci, e quello M5S, Gianluca Perilli.

“In questa situazione di emergenza, e con tutte le difficoltà che sta registrando la scuola, sono comprensibili le ragioni che stanno convincendo i sindacati ad indire uno sciopero”, dice Marcucci e ribatte Perilli: “Mi dispiace rilevare che l’atteggiamento del presidente Marcucci sul tema scuola è divisivo e non agevola il confronto. Non ci aspettiamo provocazioni ma soluzioni”.