Presepi a scuola: si riaccende il dibattito natalizio

Si scatena nuovamente il dibattito intorno ai presepi a scuola. Come ogni anno, non mancano le discussioni e le occasioni di confronto tra coloro che vorrebbero promuovere la celebrazione dei presepi a scuola e coloro che invece non si dichiarano a favore in nome del principio di laicità della scuola.

A rianimare il fuoco della polemica dei presepi a scuola questa volta ci ha pensato Elena Chiorino, assessora regionale alla Scuola per il Piemonte, inviando a tutti i presidi delle scuole della regione una lettera ufficiale in cui ha incoraggiato a celebrare il Natale allestendo presepi a scuola e promuovendo altre iniziative di questo genere. Come riportato da Cronacaqui Torino, nella missiva l’assessora ha evidenziato l’importanza di “tutelare e mantenere vive l’identità culturale e le tradizioni”, soprattutto in una fase dell’anno significativa come quella del Natale.

Molti presidi non hanno manifestato entusiasmo rispetto alle indicazioni contenute nella lettera relativamente al progetto dei presepi a scuola. Secondo Simone Paiano, preside della scuola media Perotti di Via Tofane a Torino, la spiritualità dovrebbe essere espressa e non repressa ma la sua manifestazione dovrebbe emergere dal basso: la decisione di realizzare presepi a scuola andrebbe concordata all’interno di ogni singolo gruppo classe, nel rispetto delle diverse sensibilità dei suoi membri. L’intento più importante dovrebbe essere quello di rendere il Natale un momento di condivisione in grado di coinvolgere tutti gli studenti e tutte le famiglie, a prescindere dal loro credo religioso.

A sorpresa, però, molti genitori non hanno trovato affatto fuori luogo la proposta dell’assessora e l’invito a costruire presepi a scuola. Persino in istituti di periferia frequentati da comunità multietniche, come la scuola elementare Giovanni Vidari in via Sanremo, sempre a Torino, il messaggio dei presepi a scuola non sembra aver fatto scandalo. Anche i bambini e le famiglie di religioni diverse da quella cattolica si dichiarano per lo più felici di rispettare e onorare le tradizioni del paese in cui vivono. “Noi rispettiamo le tradizioni altrui e così gli altri rispettano le nostre”, ha sottolineato Claudia, mamma di un bimbo di quinta. Anche Nadia, mamma di origine moldava e di fede ortodossa, si è detta estranea alla polemica e favorevole a festeggiare il Natale con tanto di presepi a scuola, alberi decorati e canti tradizionali.