Periodo prova prof, ricorso sindacati contro decreto

"Forzature ed effetti di retroattività inaccettabili"

I cinque sindacati della scuola rappresentativi (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda-Unams) hanno presentato unitariamente ricorso al Tar Lazio nei confronti del decreto (DM 850 del 27/10/2015) relativo al periodo di prova e formazione del personale docente neo assunto.

Si tratta di un provvedimento applicativo della legge 107/2015, rispetto al quale “fin dalla sua resentazione i sindacati – ricorda la Cisl scuola in una nota – hanno contestato evidenti forzature ed effetti di  retroattività inaccettabili, nonchè invasioni di campo sulle prerogative contrattuali in materia di organizzazione del lavoro“.

Il provvedimento include infatti tra i destinatari del periodo di formazione anche i docenti che abbiano ottenuto il passaggio di ruolo, nonostante – spiega il sindacato – si tratti di insegnanti già titolari di contratto a tempo indeterminato, che hanno già effettuato l’anno di prova e formazione all’atto della loro originaria immissione in ruolo; inoltre la disciplina riguardante la mobilità dei docenti, compresa quella professionale, è riservata per espressa previsione dei DD.Lgss. n. 165/2001 e n. 297/1994 alla contrattazione collettiva “e pertanto non può soggiacere a decisioni discrezionali dell’Amministrazione“.

La stessa amministrazione, con la nota 3699 del 29/2/2008, aveva peraltro precisato con chiarezza – ricorda la Cisl – che “l’anno di formazione va effettuato una sola volta nel corso della carriera“, riconoscendo come “illogico e irragionevole richiedere a un docente che passa a un diverso ordine di scuola, avendo già maturato una consistente esperienza di servizio, la medesima formazione prevista per un docente neo-immesso in ruolo“. A tutto ciò si aggiunge il fatto che al momento della presentazione delle domanda di passaggio di ruolo la 107 non era ancora legge dello Stato.

Con quest’ultima impugnativa, sono tre i ricorsi finora presentati unitariamente dai sindacati nei confronti di altrettanti provvedimenti attuativi della legge 107/2015. Il primo ricorso ha riguardato le “ingiuste esclusioni” dal piano di immissioni in ruolo; il secondo i criteri di attribuzione della carta del docente “anche in questo caso con ingiustificate e inaccettabili discriminazioni”. Su questo secondo ricorso il tribunale amministrativo si esprimerà il 14 e il 28 gennaio, rispettivamente per quanto riguarda i docenti a tempo determinato e gli educatori.