Nascono i laboratori: 300 ore di insegnamento in Rete

C’è un’ipotesi nel rapporto finale che merita particolare considerazione per originalità e potenzialità di sviluppo: le 300 ore per laboratori a rete e per gruppi piuttosto che per classi.
Sul territorio le istituzioni scolastiche, meglio se raccordate tra loro, possono “specializzarsi” in particolari attività di integrazione e supporto al normale insegnamento, che le famiglie e i ragazzi sceglierebbero liberamente secondo interesse e tendenze. Ecco un elenco tratto dal rapporto Bertagna: Informatica, Attività motorie e sportive, Attività espressive (musica, pittura, disegno, teatro, fotografia, cinema…), Lingue, Attività di progettazione (di artefatti manuali o simbolici, di interventi di azione sociale, di soluzioni produttive e gestionali, di stage aziendali, del proprio progetto di vita, professionale e no, ecc.), Recupero e sviluppo degli apprendimenti.
La specializzazione di scuola consentirebbe di innalzare, fino all’eccellenza, la qualità della prestazione e di evitare inutili doppioni. Una parte di attività di laboratorio verrebbe svolta in orario obbligatorio; la completa attivazione del laboratorio sarebbe invece facoltativa per gli allievi, con possibilità di accesso anche da parte di chi proviene da altre scuole del territorio.
Una scelta che comporta ovviamente specializzazione e riconversione della professione docente, ma in grado di dare una ricaduta positiva nella valorizzazione professionale e nella motivazione didattica dei docenti.