Il 2019 della scuola, dalla M alla Z

Il 2019 della scuola, dalla A alla Z/2

M

Maturità
(giugno-luglio) –Anche il cauto e continuista ministro Bussetti non resiste alla tentazione di rivedere l’esame di maturità, come i predecessori Berlinguer, Moratti, Fioroni e Giannini. Così, in aggiunta alle novità già previste dalla Buona Scuola per la maturità 2019 (soppressione della ‘terza prova’, maggior peso ai ‘crediti’), Bussetti introduce due cambiamenti di un certo rilievo per quanto riguarda la seconda prova scritta e i criteri di valutazione delle prove. La seconda prova scritta, a carattere bi-disciplinare, tenta in qualche modo di riempire il vuoto di pluridisciplinarità lasciato dall’abbandono della ‘terza prova’. Quanto ai criteri di valutazione, vengono predisposte indicazioni e griglie nazionali volte a ridurre le disparità di giudizio, soprattutto tra Nord e Sud, emerse negli ultimi anni. Singolare l’idea di dar inizio alla prova orale con l’estrazione a sorte dell’argomento di avvio del colloquio.
Non altrettanto si può dire per il forte ridimensionamento dell’alternanza scuola-lavoro, trasformata in “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” (PCTO) – e quindi non più interfaccia tra la scuola e il lavoro ma elemento sostanzialmente interno e accessorio dell’apprendimento scolastico – e per il rinvio di un anno del carattere di requisito obbligatorio, ai fini della maturità, del test Invalsi di italiano, matematica e inglese, così declassato anche se regolarmente svolto nel corso del mese di marzo 2019.

N

Nascite in calo
(gennaio) – Si chiude un altro anno di decremento delle nascite e ne inizia uno nuovo che con tutta probabilità segnerà un’ulteriore flessione nel numero di nati.
Dal 2008 le nascite sono in calo costante e nemmeno i nati da genitori stranieri compensano, come prima, il decremento del numero di nati da genitori italiani.
Il primo effetto del decremento delle nascite investe il sistema scolastico dell’infanzia e del primo ciclo con una diminuzione del numero di alunni e, conseguentemente, del numero delle classi funzionanti.
La scuola paritaria più della scuola statale è interessata negativamente al fenomeno demografico che sembra inarrestabile.
Occorre un piano Marshall per un rilancio demografico con politiche strutturali di sostegno alla natalità, a favore delle giovani coppie e delle famiglie.
Gli annunciati investimenti per gli asili nido possono essere un primo passo in questa direzione, ma servono azioni politiche di ampio respiro.

O

Obbligo aggiornamento
(dicembre) – Il CCNI  sulla formazione, finalizzato a definire i criteri di ripartizione delle risorse finanziarie, contiene in via incidentale anche due passaggi che destano il sospetto che l’obbligo di aggiornamento per i docenti, reintrodotto dopo oltre quindici anni dalla Buona Scuola, non sia più previsto per lasciare posto al solo diritto di aggiornarsi.
Cinzia Mion, ex-dirigente scolastica esponente del MCE, accusa i sindacati di volere compiacere gli insegnanti per non gravarli di un nuovo onere di servizio, incuranti del fatto che i bassi livelli di conoscenza degli alunni italiani rilevati dall’OCSE-PISA e dall’Invalsi mettano sotto accusa soprattutto la professionalità dei docenti.
Tuttoscuola dà risalto alle accuse della Mion, esprimendo preoccupazione per un possibile ritorno al solo diritto all’aggiornamento che vanificherebbe l’obbligo di formazione in servizio, necessario per migliorare i livelli di prestazione degli studenti. E chiedendo una rassicurazione in proposito.
La Cisl-scuola comunica che l’obbligo è confermato.
Resta aperto un aspetto cruciale: al di là del principio introdotto dalla Legge 107/2015, l’obbligo non è stato ancora regolamentato. Ad esempio, quante ore al minimo dovranno essere dedicate annualmente all’aggiornamento?

P

Populismo
(gennaioagosto) – Il termine in origine indicava un movimento popolare anti-zarista nella Russia della seconda metà dell’Ottocento. Per estensione sono stati poi definiti populisti tutti i soggetti politici che si sono proposti come interpreti e difensori di interessi popolari contro i governi e le élites dirigenti, utilizzando spesso parole d’ordine demagogiche.
Quando sono andati a loro volta al governo hanno teorizzato e praticato forme di democrazia diretta e stabilito un rapporto di tipo carismatico con il leader. Esempi di questo tipo si sono avuti per esempio nel Sudamerica con il peronismo in Argentina e il chavismo in Venezuela, ma di populismo si è cominciato a parlare anche in Italia quando il governo bicefalo giallo-verde ha provato a mettere in pratica le parole d’ordine dei rispettivi partiti (M5S e Lega) sommando motivazioni di sinistra (reddito di cittadinanza, maggiore uguaglianza nella distribuzione delle risorse) e di destra (nazionalismo, autoritarismo).
Ad agosto la Lega, sull’onda del crescente consenso segnalato dai sondaggi, ritiene di provocare la crisi del governo in carica per andare ad elezioni anticipate, ma lo fa contando sul successo della sola variante di destra del populismo (linea dura verso gli immigrati al limite della xenofobia, tradizionalismo anche (pseudo) religioso, euroscetticismo, securitarismo) e rompendo l’alleanza tattica (il ‘contratto’) con il M5S e la sua versione ugualitaria del populismo. Quest’ultimo, anche per evitare le elezioni anticipate e la probabile débacle, si rende disponibile a un accordo alternativo al centro-destra. Nasce il governo giallo-rosso.

Premialità docenti addio
(settembre – dicembre) – Cade definitivamente un altro pezzo della Buona Scuola. Il bonus docenti, previsto dalla legge 107/15 per premiare i migliori docenti di ruolo, già declassato dal CCNL 2016-18 a “Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa”, nel settembre viene esteso dal CCNI anche ai docenti non di ruolo.
La legge di bilancio 2020 all’art. 1, comma 249, prevede che Le risorse iscritte nel fondo di cui all’articolo 1, comma 126, della legge 13 luglio 2015, n. 107, già confluite nel fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, sono utilizzate dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico, senza ulteriore vincolo di destinazione.
Le risorse potranno essere utilizzate sulla base dei criteri definiti nella contrattazione integrativa di scuola a beneficio del personale scolastico, sia docente che ATA. Di conseguenza verrà meno il ruolo che il Comitato di valutazione di scuola era chiamato a svolgere nel definire i criteri per la valorizzazione dei docenti.
Soddisfazione dei sindacati che hanno sempre avversato il bonus docenti.

Q

Quindicenni OCSE – PISA
(dicembre) – il 3 dicembre vengono resi noti i risultati delle prove OCSE-PISA, cui si sono sottoposti nella primavera del 2018 gli studenti quindicenni di 79 Paesi.
La novità è senza dubbio l’irrompere della Cina in testa alle classifiche di tutte e tre le competenze misurate: lettura, matematica e scienze. Il resto del mondo non si è di molto discostato dai risultati ottenuti tre anni prima.
Quasi tutti i media italiani danno la notizia occupandosi quasi solo delle performance dei nostri studenti, oltre che di quelle eclatanti dei cinesi, e lo fanno con toni preoccupati. In realtà, purtroppo, la scuola italiana riflette anche in questa classifica il lento declino che ne caratterizza la storia in questo XXI secolo. Il punteggio dell’Italia nella lettura è stato di 476 contro 487 della media Ocse. Un dato peggiore di quello ottenuto nel 2015 (485), e inferiore di 11 punti rispetto al 2000 (all’esordio di PISA) e di 10 punti rispetto al 2009. Analogo arretramento in scienze, più contenuto in matematica (487 rispetto alla media Ocse di 489, nel 2015 era stato di 490). Non una catastrofe, insomma, ma un lento ristagno un po’ sotto la media OCSE (ma più nettamente sotto la media UE)
La novità viene dalla Cina, che però ha partecipato all’indagine con quattro province economicamente all’avanguardia (Pechino, Shanghai, Jiangsu, Zhejiang), superando Singapore, altra città-Stato ad alto sviluppo e reddito. La Cina comunque, a differenza dell’Italia e di altri Paesi (probabilmente non tutti), non ha messo in campo un campione rappresentativo di tutte le regioni e di tutti i tipi di scuola. Insomma, è un po’ come se l’Italia avesse schierato le Province di Trento e Bolzano e i licei di Milano e Torino. Ora staremmo celebrando il successo dell’Italia nelle classifiche PISA.

R

Reggenze
(settembre) –La conclusione del concorso per assumere 2900 dirigenti scolastici mette fine, se pur non completamente, al vulnus delle reggenze.
La situazione patologica dell’anno scolastico precedente con alcune migliaia di istituzioni scolastiche prive del dirigente scolastico titolare è finalmente risolta.
Tuttavia restano confermate situazioni strutturali e congiunturali che mantengono vivo l’istituto della reggenza con ripercussioni negative sulla organizzazione e gestione delle scuole interessate.
Le situazioni strutturali riguardano 364 istituzioni scolastiche sottodimensionate che per legge dal 2011 sono state razionalizzate (per risparmiare) privandole del dirigente titolare.
Le situazioni congiunturali riguardano un centinaio di istituzioni scolastiche il cui titolare è in comando o distacco presso sindacati, associazioni o istituzioni.

S

Service Learning
(maggio) – Si tiene a Lucca il primo convegno internazionale dedicato al service learning, la proposta pedagogica, metodolqogica e didattica che unisce il Service (la cittadinanza, le azioni solidali e il volontariato) e il Learning (un apprendimento significativo), organizzato dalla Scuola di Specializzazione LUMSA – EIS Educare all’Incontro e alla Solidarietà in collaborazione con INDIRE e Fondazione UIBI.
Il Service Learning chiede agli studenti di compiere concrete azioni solidali nei confronti della comunità, sostenendo la scuola nella collaborazione con le istituzioni e le associazioni locali. In questo modo si crea un circolo virtuoso tra apprendimento (Learning) e servizio solidale (Service).
Questa proposta, molto diffusa negli Stati Uniti, nell’America Latina e in molti Paesi europei, sta incontrando un grande interesse anche in Italia, ed è oggi sostenuta anche dal MIUR, che ha realizzato una sperimentazione nazionale.

Sostegno
(gennaio) – Nella nota del MEF per l’aggiornamento del DEF, a proposito di inclusione di alunni con disabilità, si afferma la necessità di “misurare la qualità dei processi di inclusione in ogni scuola anche al fine di ottimizzare le risorse e ridurre le disparità regionali, nell’ottica dell’armonizzazione del servizio su tutto il territorio nazionale”.
Non si può che plaudire a questa intenzione per ridurre lo squilibrio regionale di posti di sostegno che Tuttoscuola ha evidenziato da tempo, rilevando anche il mancato rispetto della specifica norma (comma 2-bis, art. 15, legge 128/2013) che impegnava il Miur a riequilibrare le sperequazioni fin dal 2014-15.

T

Tempo pieno
(marzo) – Con la pubblicazione dell’organico di scuola primaria per il prossimo a.s. 2019-20 l’annunciato aumento di 2000 classi di tempo pieno per il Sud non sembra aver raggiunto tutti gli obiettivi.
La misura voluta dai 5Stelle avrebbe dovuto anche agevolare il rientro al Sud dei tanti docenti assunti al Nord con la Buona scuola di Renzi.
Ma nella ripartizione dei duemila posti di scuola primaria in più per l’anno scolastico 2019/2020 il Nord beneficerà di un numero di posti paragonabile a quelli assegnati alle regioni meridionali.
Con 262 cattedre, la Lombardia passerà da una copertura del 50,6% ad una copertura del 51,8%, mentre Regioni come Campania e Sicilia, dove il Tempo pieno è quasi inesistente, si dovranno accontentare di una quota di posti simile che sposterà le cose di poco.
Anche le possibilità di trasferimento al Sud si incrementeranno, ma di pochissimo. Perché i 941 posti in più al Sud e nelle isole faranno incrementare di poco le possibilità delle migliaia (15mila circa) di docenti assunti nelle regioni settentrionali che, dopo alcuni anni passati lontano da casa, aspirano a rientrare a casa.

U

Università
(dicembre) –Si infittiscono le voci sulle possibili dimissioni di Lorenzo Fioramonti, legate alle scarse ricorse destinate dalla legge finanziaria alla scuola e soprattutto a università e ricerca, ben al di sotto delle richieste e delle aspettative del ministro. Particolarmente severo il giudizio della CRUI, la Conferenza dei Rettori, il cui presidente, Gaetano Manfredi, rilascia la seguente dichiarazione: “Siamo molto delusi perché i finanziamenti che aspettavamo servivano in primis per i giovani.
Tenendo conto che siamo già il Paese europeo con il minor numero di laureati, e che notoriamente la crescita economica nella società della conoscenza non può che basarsi sulla conoscenza, non credo che questa legge renda un servizio al futuro prossimo dei nostri cittadini”.
Nel giro di pochi giorni il ministro Fioramonti si dimette e Manfredi diventa ministro dell’università e della ricerca.

V

Vincolo quinquennale
(dicembre) – Tutti i docenti che entreranno in ruolo prossimamente dovranno prestare servizio nella scuola assegnata per 5 anni. Soltanto dopo questo quinquennio di continuità effettiva di servizio potranno chiedere trasferimento o assegnazione ad altra scuola.
Lo prevede all’art. 1 del decreto il comma 17.1 che così recita: “A decorrere dalle immissioni in ruolo disposte per l’anno scolastico 2020/ 2021, i docenti a qualunque titolo destinatari di nomina a tempo indeterminato possono chiedere il trasferimento, l’assegnazione provvisoria, l’utilizzazione in altra istituzione scolastica ovvero ricoprire incarichi di insegnamento a tempo determinato in altro ruolo o classe di concorso solamente dopo cinque anni scolastici di effettivo servizio nell’istituzione scolastica di titolarità, fatte salve le situazioni sopravvenute di esubero o soprannumero”.
I sindacati protestano per l’invasione di campo del Parlamento su una materia di natura contrattuale, ma non potranno disapplicare la norma sgradita.
Infatti un altro comma del decreto salva-precari, il 17.2, lo impedisce: “Le disposizioni di cui al comma 17.1. non sono derogabili dai contratti collettivi nazionali”.

Vittore Pecchini
(maggio) – Ultimi giorni di scuola. L’anno scolastico che è ormai alle spalle ha logorato Vittore Pecchini, preside di otto istituti scolastici veneziani.
Vittore ha disposto la riorganizzazione delle classi di uno degli istituti affidati, secondo le indicazioni dell’amministrazione scolastica e in contrasto con le aspettative di gruppi di genitori e di docenti.
Contro il suo operato viene anche proclamata una manifestazione di protesta.
Sono giorni di tensione che Pecchini sa nascondere fino all’ultimo. Probabilmente però si sente solo, non capito, sconfitto.
Rinuncia a vivere, rinuncia a sfidare quel mondo, quella scuola per la quale aveva dato tanto del suo spirito libero, della sua profonda cultura, della sua ricca umanità, del suo essere cittadino del mondo, aperto, sorridente, disponibile.
Forse Vittore ha ceduto al peso insopportabile delle responsabilità, del lavoro, dell’incomprensione.
Oltre al ricordo e all’affetto di tanti che gli erano amici, lascia, suo malgrado, un monito per tutti: di scuola non si può morire.
Tuttoscuola dedica un ampio dossier all’allarme stress nella scuola.

W

Webinar
(da gennaio a dicembre) – Come nel 2017 e nel 2018  ottengono grande successo i webinar di Tuttoscuola, lo strumento video che in diretta illustra e approfondisce le principali tematiche sul mondo della scuola.
Nel corso dell’anno i webinar hanno riguardato molte tematiche e, in particolare, il concorso DS con preparazione alle prove, seguita da moltissimi candidati.
Nuovo spazio è stato riservato anche alla preselezione e alla prova scritta del concorso per DSGA.
Esperti e specialisti presentano nell’arco di un’ora e mezzo o due gli argomenti del giorno, li approfondiscono e orientano i video-ascoltatori verso nuove esperienze formative.
Rispondono a quesiti, suggeriscono percorsi di ricerca e linee operative, avvalendosi anche di slides; e ottengono apprezzamenti e consensi.

Z

Zero-sei

(marzo) – Si svolge presso la Sala delle Conferenze stampa della Camera, un’iniziativa promossa dal Coordinamento nazionale per le politiche dell’infanzia e della sua scuola.
Titolo dell’iniziativa: “Cominciare bene. Il punto sul sistema integrato zero sei”.
Un modo per riaccendere i riflettori su un segmento educativo, quello che va da 0 a sei anni appunto, che va inteso come “primo mattone” dell’educazione di ogni bambino.
Un segmento che il decreto legislativo 65 del 2017, aveva previsto come “sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni”, prevedendo una continuità delle azioni educative rivolte alla fascia di età zero/sei, una continuità che rischia però di restare dichiarazione di intenti piuttosto che reale integrazione.
Mancata implementazione dei servizi, assenza di percorsi formativi strutturati per gli operatori e gli insegnanti, scarsità di mense e trasporti collegati al segmento educativo in questione, servizio profondamente diseguale sul territorio sono solo alcune delle criticità che caratterizzano lo 0-6.
 Vittore ha disposto la riorganizzazione delle classi di uno degli istituti affidati, secondo le indicazioni dell’amministrazione scolastica e in contrasto con le aspettative di gruppi di genitori e di docenti.
Contro il suo operato viene anche proclamata una manifestazione di protesta.
Sono giorni di tensione che Pecchini sa nascondere fino all’ultimo. Probabilmente però si sente solo, non capito, sconfitto.
Rinuncia a vivere, rinuncia a sfidare quel mondo, quella scuola per la quale aveva dato tanto del suo spirito libero, della sua profonda cultura, della sua ricca umanità, del suo essere cittadino del mondo, aperto, sorridente, disponibile.
Forse Vittore ha ceduto al peso insopportabile delle responsabilità, del lavoro, dell’incomprensione.
Oltre al ricordo e all’affetto di tanti che gli erano amici, lascia, suo malgrado, un monito per tutti: di scuola non si può morire.
Tuttoscuola dedica un ampio dossier all’allarme stress nella scuola.