Dispersione scolastica: serve prima di tutto un’analisi completa degli abbandoni

Prima ancora di delineare le azioni di prevenzione e di contrasto alla dispersione è necessario conoscere – non con dati campionari – la situazione completa degli abbandoni scolastici: quanti? In quali settori scolastici? In quali territori?

Il Miur dispone di una miniera immensa di dati relativi all’anagrafe degli studenti che ha consentito, tra l’altro, di dar vita recentemente all’open data nel Portale unico dei dati della scuola (statale e paritaria). Quei dati e quelli delle anagrafi regionali e degli enti locali possono consentire di seguire le tracce dei percorsi scolastici e formativi dei nostri ragazzi, di tutti o quasi.

Serve infatti una preventiva conoscenza dell’universo dei nostri ragazzi per disporre di una analisi che può aiutare a quantificare e localizzare il fenomeno degli abbandoni.

Tuttoscuola da circa vent’anni compie un’analisi dell’andamento della scolarità negli istituti statali di istruzione secondaria di II grado. Il monitoraggio prende in considerazione la totalità dei ragazzi frequentanti per anno di corso, per tipo di scuola e per regione, registrando alla fine di ogni quinquennio la quantità di studenti che hanno abbandonato lungo il percorso.

Sulla base dei dati ufficiali del Miur, al termine degli ultimi due quinquenni la quantità di studenti dispersi nella scuola secondaria superiore statale è stata la seguente:

iscritti 1° anno

Iscritti 5° anno

dispersione

2011-12

2015-16

v.a

%

614.302

452.568

-161.734

-26,3%

 

1° anno

5° anno

dispersione

 

2012-13

2016-17

v.a

%

 

610.468

456.038

-154.430

-25,3%

 

Negli istituti statali un quarto dei nostri ragazzi si disperde. Dove va dopo avere abbandonato? Entra nella formazione professionale regionale? Quanti? passano negli istituti paritari sperando di trovare il successo scolastico non trovato negli istituti statali? Quanti?

La cabina di regia potrà rispondere a questi interrogativi, prima ancora di delineare le linee operative. Prima conoscere, poi agire.