Cyberbullismo: 6 ragazzi su 100 vittime nell’ultimo anno. Bussetti: ‘Promuovere campagne di informazione’

Il 6% dei ragazzi dai 9 ai 17 anni sono stati vittime di cyberbullismo nell’ultimo anno, mentre il 19% di loro ha assistito ad un episodio di discriminazione online. È quanto emerge dall’indagine EU Kids Online 2017 realizzata dal Centro di ricerca sui media e la comunicazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con il Miur. I dati della ricerca, realizzata su un campione rappresentativo di circa 1000 ragazze e ragazzi dai 9 ai 17 anni, sono stati presentati lo scorso 23 luglio dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti durante un’audizione parlamentare nell’ambito dell’indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo. A segnalarlo Adnkronos. “Di fonte a tali fenomeni che sono in continua evoluzione, proprio perché legati all’uso delle nuove tecnologie, occorre promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte non solo ai ragazzi, ma all’intera comunità scolastica”, ha detto il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti.

 Ancora alto il numero di ragazzi che non conoscono i rischi di internet: circa il 35% ignroa il problema sperando si risolva da solo; solo il 10% modifica le proprie impostazioni di privacy in seguito a un’esperienza negativa. Più bassa ancora, solo il 2%, la percentuale di coloro che segnalano contenuti o contatti inappropriati ai gestori delle piattaforme. E se i giovani decidono di rivolgersi a qualcuno, sono indirizzati prevalentemente verso i propri ad amici (47%) o genitori (38%).
 
Secondo i dati diffusi, durante i periodi di fine 2016 e fine 2017 il 20% dei giovani sarebbe stato vittima di atti di bullismo. Dato confermato anche per il 2018, con una lieve flessione al 19%. L’andamento è simile anche per i fenomeni di vittimizzazione online: si va dal 10% di fine 2016, al 12% del 2017, per decrescere al 9% a metà del 2018. Complessivamente, dai risultati emerge che la vittimizzazione è ancora più frequente in modalità face-to-face che attraverso i social network e la rete. Rilevante anche la percezione dei testimoni o spettatori degli episodi: più del 50% dei giovani intervistati ha dichiarato di aver osservato episodi di bullismo e vittimizzazione in classe. La percentuale scende intorno al 30% per gli episodi verificatisi online.

L’adescamento online, ulteriore fenomeno analizzato dall’indagine, sembra coinvolgere una buona parte dei giovani italiani: il 18% ha riferito di essere stato infastidito sul web durante il periodo che va dal 2016 al 2018. La percentuale quasi raddoppia, oscillando tra il 43% al 48%, se si considera la visualizzazione di siti con immagini violente. Risulta infineparticolarmente allarmante la pratica, diffusasi di recente anche tra gli adolescenti, di inviare o ricevere foto o video provocanti o relativi a momenti intimi propri e altrui: il cosiddetto sexting. Sebbene i dati mostrino una diffusione della pratica inferiore rispetto agli altri comportamenti a rischio, evidenziano comunque un incremento del fenomeno, che è passato dal 7% del 2016 al 9% del 2018.

 “Ho predisposto all’inizio del mio mandato la costituzione al ministero di un gruppo di Lavoro specifico per il Bullismo e la Prevenzione – ha dichiarato Bussetti -, che concluderà nei prossimi mesi il proprio lavoro. Il tavolo di lavoro si è proposto e si sta adoperando per sistematizzare l’analisi descrittiva del fenomeno del bullismo e del cyber-bullismo; determinare gli indicatori comportamentali delle vittime e dei bulli nonché la tipologie di cyberbullismo; stendere protocolli specifici per interventi nei casi acuti; definire un sistema sociale di protezione a livello territoriale con azioni concrete ed efficaci; ed elaborare delle Linee Guida per la prevenzione, il contrasto del bullismo e del cyberbullismo e il supporto alle scuole e agli insegnanti”.

Il Ministro ha continuato illustrando alcuni provvedimenti adottati per implementare l’uso la tecnologia contro il diffondersi degli episodi di violenza: “oltre ai 35 milioni nel Piano Nazionale Scuola Digitale stanziati a dicembre 2018, abbiamo stanziato oltre 100 milioni da investire per la creazione di nuovi laboratori per le discipline Stem all’avanguardia della tecnologia, ambienti didattici innovativi e nuove biblioteche”. E ancora, l’istituzione di équipe formative territoriali, “una task force di 120 docenti” che servirà a promuovere “l’innovazione metodologico-didattica, lo sviluppo di progetti di didattica digitale, cittadinanza digitale, economia digitale, educazione ai media”, ha aggiunto.