Coronavirus: i due pericoli della lunga interruzione dell’attività didattica

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L’insistenza con cui da diverse parti viene sottolineata la possibilità e, anzi, la necessità di attivare in tutti i modi possibili la didattica a distanza ha fatto storcere il naso a qualcuno che ha messo in guardia dal rischio di overdose di scuola che potrebbe demotivare gli studenti e allontanarli da questa nuova modalità di svolgimento della lezione non in aula.

C’è, invece, chi la pensa diversamente e ne è giustamente preoccupato.

In effetti la sospensione delle lezioni, soprattutto nelle zone dichiarate ‘rosse’ per un’altra ventina di giorni a prolungamento del primo stop per l’intera settimana entrante, rischia di diventare una lunga vacanza fino al 3 aprile per oltre 2 milioni e 350 alunni delle scuole settentrionali.

In assenza di un’organica e continuativa attività di didattica a distanza e dei correlati impegni di studio che in tempi normali accompagnano i pomeriggi degli alunni, migliaia di loro possono considerare questa sospensione delle lezioni come un’insperata vacanza, vivendola, quindi, come tale a tutti gli effetti.

E cosa si fa quando si è in vacanza e non si va ancora al mare o in montagna con la famiglia?

Ci si trova con gli amici, con gruppi di amici e si va in giro oppure a casa di qualcuno, liberi dagli affanni dei compiti e propensi a divertirsi.

A questo primo pericolo della mancata produttività scolastica della lunga vacanza che abbassa e ritarda i livelli di apprendimento, se ne aggiunge un altro, quello dell’assembramento anche per piccoli gruppi che rappresenta proprio una delle situazioni che i decreti governativi hanno voluto  evitare disponendo la chiusura delle scuole o la sospensione delle lezioni.

Il rischio del contagio, in particolare nelle zone interdette dai diversi DPCM, è concreto e gli adolescenti, con i comportamenti tipici della loro età, rischiano di favorirlo.

Ben venga la didattica a distanza e si abbia anche il coraggio di guardare al modello di Mezzolombardo (e a tanti altri simili) dove la presenza degli studenti nella classe virtuale è registrata a tutti gli effetti e gli alunni sono seguiti e controllati nell’acquisizione degli apprendimenti.