Prove di autunno caldo: 100.000 studenti in piazza

Migliaia di ragazzi – 100.000 secondo le associazioni studentesche (Udu, Uds, Rete degli studenti) che hanno promosso la protesta – sono scesi in piazza oggi in tutta Italia per la prima mobilitazione dell’anno scolastico 2014-2015.

Hanno gridato slogan contro la #Buonascuola, la riforma proposta dal governo Renzi, ma anche contro il Jobs Act. In un dettagliato servizio l’Ansa fa il resoconto della giornata:  a Milano è stato rovesciato un sacchetto di letame davanti all’università Cattolica, a Palermo uova contro la sede della Banca d’Italia, a Roma striscioni al Colosseo e sulle gradinate del ministero dell’Istruzione.

Quasi un centinaio i cortei da Nord a Sud con lo slogan: “La Grande Bellezza siamo noi“. Al loro fianco i Cobas per chiedere – ha spiegato il loro leader storico Piero Bernocchi – “massicci investimenti, lo sblocco del contratto e che siano recuperati i 300 euro mensili netti“.

Schierata con gli studenti pure la Flc-Cgil. “Il Governo Renzi vuole eliminare i diritti nel lavoro con la cancellazione dell’art.18, precarizzare ulteriormente il lavoro, ridurre i salari e – ha affermato il segretario generale Mimmo Pantaleo – continuare a tagliare risorse alla scuola e alle università pubbliche“.

A Torino i manifestanti hanno bruciato quattro fantocci di cartone, raffiguranti Matteo Renzi, Stefania Giannini, Silvio Berlusconi e Maria Stella Gelmini lasciando scritte con vernice spray sulle vetrine di una filiale della banca Unicredit.

A Roma un gruppo di docenti precari è sceso in strada con grandi ‘matitoni’ rossi di cartapesta. “Abbiamo scelto la matita perchè è un simbolo, strumento del nostro mestiere – ha spiegato Maria, professoressa di Inglese e precaria da 16 anni – Oggi siamo qui per contrastare questa riforma della scuola firmata da Matteo Renzi che di buono non ha nulla. Anzi impoverisce e distrugge la scuola pubblica. Cresceranno generazioni di robottini senza capacità critica e indottrinati a fare tutti la stessa cosa“.

Circa 2.000 gli studenti che hanno sfilato per le vie di Firenze, a Cosenza lancio di uova contro la sede del Pd ed alcune banche mentre a Potenza un migliaio di studenti delle scuole superiori lucane ha protestato chiedendo finanziamenti, tutela degli istituti scolastici e difesa dell’ambiente.

Da Cagliari il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, ha respinto le accuse. “In quasi tutta Italia oggi gli studenti scioperano contro la riforma de #labuonascuola, con l’accusa che così ‘si vuole svendere la scuola pubblica ai privati’. Questa mentalità vecchia è quella che ha contribuito a portarci al 44% di disoccupazione giovanile, a 2 milioni di Neet e a tassi di dispersione scolastica sopra il 17%. Sono numeri che non possiamo permetterci, e con la riforma vogliamo invertire la tendenza, avvicinando i giovani al mondo del lavoro” ha assicurato.