Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

BES: una pausa di riflessione con invito a sperimentare

“Il prossimo anno scolastico dovrà essere utilizzato per sperimentare e monitorare procedure, metodologie e pratiche anche organizzative … È inoltre intenzione della scrivente procedere a una raccolta delle migliori pratiche in ordine alla definizione dei Piani in parola … Tale raccolta costituirà uno strumento utile di riflessione e condivisione per le singole realtà scolastiche …”

Questi passaggi della nota (prot. 1551 del 27.6.2013) con cui il Miur, su pressione sindacale, ha rivisto le scadenze del Piano annuale per l’inclusività nelle scuole, sono indubbiamente il segno di un saggio ripensamento.

Prima di generalizzare sull’intero territorio nazionale il sistema dei BES per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, è opportuno, dunque, sperimentare procedure, pratiche organizzative e nuove metodologie. Il prossimo anno scolastico potrebbe rappresentare l’avvio di questa nuova esperienza educativa, in termini aperti, non vincolanti: non un adempimento generalizzato, ma, piuttosto, una scelta autonoma di un percorso di ricerca.

Poi, sulla base delle migliori esperienze condotte dalle scuole e raccolte dal Ministero, le istituzioni scolastiche autonome potranno condividere e riflettere sulla proposta dei BES. Alcuni chiarimenti sulla circolare n. 8/2013 sui BES sono già venuti dalla nota ministeriale; altri è auspicabile che vengano da successive note ministeriali.

Una soluzione potrebbe venire dal portare l’intera materia all’attenzione del Parlamento per ricondurre il tutto nell’ambito legislativo, in modo da fugare i residui dubbi (il Consiglio di Stato cosa ha detto sulla direttiva di dicembre?) su talune applicazioni estensive delle leggi 104/92 (disabili) e 170/2010 (DSA), e aprire ad altre misure di sostegno, come, ad esempio, la riduzione del numero di alunni per classe in presenza di ragazzi con BES. 

 

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