Ricerca Timss: forza e debolezza del sistema di istruzione

I risultati dell’indagine internazionale Timss (Trends in International Mathematics and Science Study), realizzata nel 2007, resi noti nei giorni scorsi, confermano il buon livello della scuola primaria italiana. Gli alunni di quarta classe elementare hanno dimostrato una conoscenza delle discipline matematiche e scientifiche al di sopra della media dei 37 paesi partecipanti all’indagine (pari a 500 punti). Nelle discipline scientifiche, con una media di 535 punti, si collocano addirittura tra i primi dieci, segnando un miglioramento rispetto ai già discreti risultati registrati nella precedente indagine effettuata nel 2003.

L’indagine TIMSS si differenzia dalla più celebre OCSE-PISA, non solo per impianto metodologico ma anche per numero e tipologia delle nazioni partecipanti. Il TIMSS raccoglie un campione di paesi il cui prodotto interno lordo è sensibilmente più basso del campione PISA, pertanto è improprio fare dei raffronti o meramente confrontare le posizioni di classifica. In cambio il TIMSS fornisce preziose informazioni sulla scuola primaria che è notoriamente fuori della portata del PISA, occupandosi quest’ultima solo degli allievi quindicenni.

Ma la ricerca TIMSS conferma anche i punti di debolezza del nostro sistema. Dal 1999 la performance degli alunni della terza media è rimasta sostanzialmente invariata, sfiorando il limite basso dei valori medi, per quanto riguarda le scienze, e di venti punti al di sotto, per la matematica. Lo studio TIMSS, che ha periodicità quadriennale, ha consentito per la prima volta di effettuare un’analisi della coorte degli studenti che nel 2003 frequentavano la quarta classe elementare. Per l’Italia si registra un declino sia di competenze scientifiche che matematiche (più marcato per quest’ultime) nella transizione da un segmento all’altro dell’istruzione. La secondaria di primo grado si dimostra sempre più come l’anello debole del sistema educativo italiano.

Le  tendenze rilevate dal TIMSS – conferma della positività della scuola primaria e criticità nella scuola media – dovrebbero far riflettere il Governo che recentemente sembra essersi mosso in direzione contraria a quella che si è soliti chiamare politica basata sull’evidenza. Ma la spinta razionalizzatrice determinata anche dalla grave crisi economico-finanziaria che investe il Paese, potrebbe contribuire a superare la cesura tra la scuola primaria e media, laddove fosse assunto come obiettivo prioritario la generalizzazione della  riorganizzazione dei due gradi di scuola in istituti comprensivi.