Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Classi ponte, i no del Pd e del mondo cattolico

L’approvazione alla Camera delle classi ponte, nella dizione di classi di inserimento, per l’integrazione dei bambini stranieri con un livello insufficiente di conoscenza della lingua italiana, sta suscitando critiche molto vibrate, anche da settori vicini alla maggioranza.

Per Pina Picierno, ministro ombra per le Politiche Giovanili del Partito Democratico, “E’ una vergogna che un Paese come l’Italia, ponte sul Mediterraneo, veda votare in Parlamento le classi speciali per studenti stranieri“. In questo modo, prosegue la Picierno, “si smonta il serio e impegnativo lavoro di tante scuole, di tanti docenti che, in questi anni, hanno dato vita a un vero modello di integrazione all’italiana nelle classi. La pedagogia moderna tende a valorizzare la diversità, perché arricchisce la didattica e rende la mente più aperta e flessibile in un mondo dai rapidi cambiamenti“.

Il commento del segretario del Pd Walter Veltroni si muove sulla stessa linea: “Da italiano è intollerabile la mozione che è passata ieri in parlamento sull’istituzioni delle classi differenziali: avremmo tollerato quando eravamo noi gli emigranti che i nostri figli finissero in classi differenziali?“.

Per la deputata Maria Coscia, responsabile nazionale Scuola del Pd, “Le classi di inserimento per i ragazzi extracomunitari sono dei nuovi ghetti da dove sarà difficile uscire“.

La mozione approvata ieri, sottolinea la Coscia, è “l’ennesimo ‘granello di sabbia’ che la maggioranza cerca di gettare in un ‘meccanismo’, quello della integrazione sociale e dell’uguaglianza tra le persone, che dovrebbe, al contrario, essere perfettamente oliato e funzionante. Le classi di inserimento della Lega hanno l’unico scopo di rendere difficile la vita agli immigrati sin dai primi anni di convivenza. E’ un atto di per sé inaccettabile – conclude – che diventa ancora più spregevole perché lo si fa agendo sulla scuola pubblica che viene piegata ad una indegna battaglia politica discriminatoria“.

Anche per Mimmo Pantaleo, segretario della Cgil Scuola, la mozione approvata ieri alla Camera che prevede l’introduzione di classi ponte per studenti stranieri “è un atto inconcepibile che mette in discussione la civiltà di un Paese“. “Con questa norma si torna indietro“, ha aggiunto Pantaleo, secondo cui “è inquietante e razzista l’idea di creare classi differenziate per gli alunni stranieri“. Su una questione così “grave e discriminatoria“, il segretario della Flc-Cgil auspica che anche la Chiesa faccia sentire la sua voce.

E, in effetti, il mondo cattolico si sta facendo sentire. Dopo l’intervista di Don Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana al Corriere della Sera, anche don Vittorio Nozza, direttore generale della Caritas Italiana, commenta negativamente la mozione approvata ieri: pensare di collocare gli studenti stranieri in classi separate da quelle degli italiani sarebbe fonte di “impoverimento reciproco” e riporta indietro “ai tempi in cui i ragazzi che avevano alcune disabilità venivano collocati o in istituti o da altre parti“.

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