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Banchieri d’Italia. Il nuovo libro di Beppe Ghisolfi

Uno spaccato della storia economica dell’Italia nel dopoguerra, visto con gli occhi di 35 tra i protagonisti delle vicende bancarie e finanziarie del nostro Paese. Anzi 36, perché ad essi va aggiunto anche il nome dell’autore di questo corposo volume, intitolato icasticamente Banchieri (Aragno editore, Torino, 2018): Beppe Ghisolfi, una singolare figura di giornalista e banchiere, presidente della Cassa di risparmio di Fossano, vicepresidente dell’ACRI e consigliere dell’ABI. Un personaggio ben noto a livello nazionale per l’impegno profuso nella divulgazione della cultura economica e finanziaria nelle scuole, e autore tra l’altro del Manuale di educazione finanziaria (Aragno editore), segnalato da Tuttoscuola all’attenzione dei lettori.

Il volume contiene una trentina di autobiografie, direttamente scritte dai personaggi interpellati da Ghisolfi, cui si aggiungono la densa biografia dedicata dall’autore a Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa San Paolo, un paio di interviste e un altro paio di autobiografie integrate da qualche domanda.

Si succedono così le storie di vita, oltre che professionali, di uomini (di donne ce n’è una sola, Letizia Brichetto Moratti) che sono saliti spesso alla ribalta dei media nazionali, da Luigi Abete a Ennio Doris, Gian Maria Gros-Pietro, Jean Pierre Mustier, Corrado Passera, Alessandro Profumo, Francesco Profumo, Maurizio Sella, Domenico Siniscalco, Antonio Patuelli (autore anche della prefazione al volume), per citare solo alcuni dei più noti.

Il libro è di piacevole oltre che utile lettura perché non pochi dei coautori hanno saputo intrecciare le vicende professionali dei quali sono stati protagonisti con tratti più privati e perfino intimi, sentimenti e ricordi esposti con una autentica vena narrativa, come nel caso di Ennio Doris, di Alessandro e Francesco Profumo (che parla lievità delle tre telefonate che gli hanno cambiato la vita), di Jean Pierre Mustier, di Maurizio Sella e anche di Letizia Moratti quando parla con commozione del suo impegno (e di quello di suo marito Gian Marco, recentemente scomparso) a sostegno della comunità di San Patrignano.

È interessante rilevare quanto per molti, quasi tutti i protagonisti di questa storia collettiva, sia stato decisivo il ruolo svolto da persone di riferimento: spesso un insegnante, qualche volta un parente (come lo zio Carlin di Francesco Profumo) o un ‘capo’ incontrato nel corso della vita professionale.

Questo lavoro di Ghisolfi è anche un elogio, ben documentato, dell’importante ruolo svolto dalle banche e dai banchieri nella vita economica del Paese. Materia sulla quale non sono mancate polemiche, anche accese. Ma “le polemiche passano, le banche rimangono”, scrive Ghisolfi a conclusione della sua introduzione.

 

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