L’Italia in Education at a Glance 2014. Discrete notizie per la scuola di base

I dati dell’edizione di quest’anno di Education at a Glance (EaG), resi noti la scorsa settimana, segnalano un sensibile miglioramento della qualità dell’istruzione di base del nostro Paese.

I dati utilizzati non sono nuovi, perché si riferiscono al programma OCSE-PISA del 2012, ma a riservare soprese, positive per una volta per l’Italia, è l’analisi comparata delle tendenze manifestatesi nel tempo  tra i Paesi considerati.

Da questo punto di vista risulta che l’Italia è stata uno dei tre Paesi (con la Polonia e il Portogallo) in cui, tra il 2003 e il 2012, la percentuale degli studenti quindicenni che hanno conseguito risultati nella fascia inferiore della scala di competenze in matematica è diminuita e, allo stesso tempo, la percentuale di studenti che ottengono risultati nella fascia alta delle competenze è aumentata, come viene evidenziato nella scheda analitica riservata al nostro Paese.

Nel 2003 circa uno studente su tre (32%) in Italia otteneva risultati inferiori al livello 2 della scala delle competenze PISA. Ciò significa che quegli studenti avevano difficoltà a rispondere alle domande (concordate a livello internazionale) richiedenti ragionamenti matematici semplici quando esse facevano riferimento a contesti poco familiari o sollecitavano risposte a problemi la cui soluzione richiede la capacità di integrare informazioni provenienti da diverse fonti.

Dal 32% del 2003 la percentuale degli studenti con risultati nella fascia inferiore di competenze in matematica è scesa nel 2012 a circa il 25%. Il miglioramento c’è stato, ma è indubbiamente troppo lento. La Buona Scuola dovrà occuparsene…