Censura politica per il direttore generale Limina

Mozione approvata dal Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna

È la prima volta in assoluto che un organo collegiale di rango istituzionale censura formalmente l’operato di un direttore generale dell’Amministrazione scolastica, anche se in passato talvolta sono state rivolte alcune critiche personali a taluni dirigenti.

È capitato ieri a Bologna dove il Consiglio regionale ha approvato una mozione di censura nei confronti del direttore dell’Ufficio scolastico dell’Emilia-Romagna, Marcello Limina, autore della nota circolare inviata agli uffici periferici in primavera per evitare le prese di posizione pubbliche da parte del personale scolastico contro la riforma Gelmini.

La mozione di censura, proposta dalla Federazione di sinistra e di Sel-Verdi, è stata appoggiata anche dai consiglieri del Pd.

Dai banchi dell’opposizione, invece, vi è stata la protesta del Pdl con una dichiarazione di solidarietà a Limina, che non va censurato come chiedono le sinistre.

La mozione di censura è inaccettabile, hanno dichiarato esponenti del Pdl che hanno giudicato errate le accuse al direttore generale, ribadite senza pudore posizioni infondate.

La Lega Nord, dal canto suo, ha bocciato la censura, nonostante la dura presa di posizione del deputato del Carroccio che la scorsa settimana aveva chiesto senza mezzi termini la testa di Limina, accusandolo di obbligare i dipendenti con 40 anni di anzianità ad andare in pensione contro gli impegni presi dal governo.

In un comunicato stampa il Miur ha espresso solidarietà al direttore Limina, che si è sempre dimostrato un amministratore competente e di grandi capacità e gli attacchi di cui è oggetto sono assolutamente pretestuosi e di tipo politico.