Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Zaia. Più spazio alla storia locale nei libri di testo

Nel corso di una trasmissione web dedicata alle celebrazioni dell’unità d’Italia, il ministro delle politiche agricole, il leghista Luca Zaia, ha dichiarato che sarebbe bene che qualcosa cambiasse nei programmi di storia, perché “Più che la conoscenza dell’Unità di Italia mi preoccupa il fatto che i programmi di storia ignorino quasi completamente la storia locale”.

La vera sfida dell’educazione dei giovani, secondo il ministro è quello di “fare loro conoscere una parte della storia troppo spesso ignorata dai testi di scuola ma che è stata fondamentale per la loro formazione”.

Come? Riservando nei libri di scuola uno spazio adeguato alla storia locale.

Zaia, per rendere più esplicita la sua idea, ha fatto riferimento alla millenaria storia della Repubblica della Serenissima di Venezia, che considera “una esperienza interessante sia sul piano della sua struttura politica, pensiamo al modo in cui venivano eletti i governanti per esempio, sia come realtà potremmo dire quasi geo-culturale visto l’enorme espansione che ha avuto nel Mediterraneo quella Repubblica“.

Ma di tutto questo, sostiene Zaia, i libri di storia parlano minimamente, relegando questo fatto a poco più di una pagina.

Il ministro ha fatto riferimento ai rapporti con la collega di governo, Maria Stella Gelmini, con la quale poco più di un mese fa aveva avuto alcune divergenze di vedute sull’insegnamento della lingua veneta, precisando pieno sintonia di vedute.

Siamo riusciti a fare in modo – precisa Zaia a proposito del suo settore di competenza – che nelle scuole ci sia maggiore conoscenza anche dell’origine culturale dei prodotti locali, in modo che i ragazzi conoscano meglio il territorio in cui vivono e i prodotti che le rispettive regioni producono che poi sono parte integrante della nostra cultura”.

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