Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Zaia (Lega) rilancia le ‘classi ponte’

Non bisogna creare ghetti, ma i bimbi immigrati che non sanno l’italiano non possono seguire un percorso scolastico iniziale con i loro compagni che sanno l’italiano.

E’ questa l’opinione del presidente del Veneto, Luca Zaia, che lancia un appello al governo perchè decida presto e propone la creazione di ‘classi ponte’ per quanto riguarda l’alfabetizzazione italiana.

Nel totale rispetto dei bimbi immigrati e dei nostri bambini – ha detto Zaia – perché ci possa essere una vera integrazione. Un’integrazione vera non si ha quando si porta un ragazzino che non sa una parola di italiano in una classe in cui tutti gli altri lo parlano. Sarà pure vero che poi imparerà l’italiano ma sarà vero anche che questo bambino resterà emarginato per un lungo periodo della sua vita scolastica”.

Zaia, che si dichiara contrario allo ius soli, propone in alternativa “il metodo tedesco”, che “non è applicazione dello Ius soli ma del buonsenso”. Lo Ius soli , spiega Zaia, “non va perchè non possiamo dare la cittadinanza a un bambino che nasce qui e poi non parlerà mai italiano nella sua vita e magari torna subito in patria d’origine. Invece ai bambini che sono in età scolare, che hanno genitori che risiedono in Italia da almeno cinque anni, come in Germania, è giusto possa venire riconosciuta la cittadinanza”.

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