Nell’anno scolastico 2015-16 è stata la Lombardia ad avere avuto il maggior numero di alunni stranieri di seconda generazione, 130 mila, seguita dal Veneto con 60.500, dall’Emilia Romagna con 58.400 e dal Piemonte con 47.700.
Nelle regioni del Nord d’Italia gli alunni stranieri nati nel nostro paese e iscritti nelle scuole statali e paritarie sono stati 332.696 su 530.017, mentre nel Mezzogiorno sono stati soltanto 38.777 su 98.337 complessivi.
Nelle regioni settentrionali due anni fa, dunque, frequentava le scuole pubbliche circa il 70% degli alunni stranieri di seconda generazione (332 mila e 700 su 478 mila e 500), contro l’8% del Mezzogiorno (38 mila e 800) e il restante 22% nelle regioni centrali (107 mila).
In termini percentuali è il Veneto, con il 66%, ad avere la più alta incidenza di alunni stranieri nati in Italia.
Nelle scuole dell’infanzia pubbliche su 166.428 bambini stranieri 141.864, pari all’85,2%, sono nati in Italia; in Umbria sono il 91%, nel Veneto il 90% e in Piemonte l’89%.
Nelle scuole primarie statali e paritarie su 297.285 alunni stranieri 213.003, pari al 71,6%, sono di seconda generazione; in Veneto sono il 79%, in Piemonte e in Umbria il 77%, e Emilia Romagna il 75%.
Quasi il 50% degli alunni stranieri iscritti in scuole secondarie di I grado è di seconda generazione. Infatti su 163.613 alunni stranieri 80.845, cioè il 49,4%, sono nati in Italia: 22.380, cioè quasi il 55%, si trovano in Lombardia.
Infine, negli istituti secondari di II grado il 22,8% degli studenti stranieri è nato in Italia (42.810 su 187.525); in Lombardia sono stati 11.519 su 41.608, pari al 27,7%.
L’andamento dei gradi inferiori di scuola lascia intendere che negli istituti superiori nei prossimi anni gli studenti stranieri di seconda generazione si avvicineranno al 50%.
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