Violenza a scuola: genitore colpisce insegnante di sostegno e condivide il video sui social

Un episodio di violenza scuote la scuola Levi di Portici, in provincia di Napoli, dove si è verificata un’aggressione ai danni di un docente di sostegno. L’aggressore, un genitore, ha prima colpito l’insegnante e poi ha condiviso il video dell’incidente sui social, scatenando il panico tra studenti e personale scolastico.

Secondo quanto riportato da fonti locali e da esponenti politici, l’aggressione sarebbe scaturita da un conflitto tra il genitore e il docente riguardo ai metodi educativi utilizzati con la figlia della persona coinvolta. Il genitore avrebbe accusato l’insegnante di utilizzare tecniche ritenute inadeguate e, in particolare, di aver inflitto uno schiaffo alla minore. Dopo l’incidente, il docente ha ricevuto assistenza sanitaria e ha deciso di riservarsi il diritto di sporgere denuncia.

L’episodio è stato condannato con fermezza dal deputato Francesco Emilio Borrelli e dal consigliere comunale di Portici Aldo Agnello, entrambi esponenti di Europa Verde. “Ciò che è accaduto è inaccettabile“, hanno dichiarato. “Un genitore che ha delle legittime critiche sul comportamento di un insegnante deve seguire le procedure appropriate, rivolgendosi agli organi competenti. Non è accettabile prendere la giustizia nelle proprie mani e agire con violenza, tanto meno vantarsene pubblicamente sui social.”

Il fatto ha sollevato preoccupazione anche per la crescente intolleranza e violenza verbale e fisica che, secondo Borrelli e Agnello, sta emergendo nella società. “Siamo ormai alle barbarie“, hanno aggiunto, sottolineando la gravità di un atto che non solo ha colpito un educatore, ma ha anche creato un clima di incertezza e paura all’interno di un ambiente educativo.

L’episodio di Portici si inserisce in un contesto più ampio di crescente tensione tra famiglie e istituzioni scolastiche, alimentata anche dall’uso dei social media come veicolo di proteste e conflitti. Mentre l’insegnante aggredito si prepara a intraprendere azioni legali, la comunità scolastica si interroga sulle misure da adottare per evitare che simili episodi possano ripetersi in futuro.

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