Via le Province: sì definitivo della Camera

Con 260 sì, 158 no e 7 astenuti l’aula della Camera ha approvato oggi in via definitiva, in terza lettura, il testo uscito dal Senato, testo su cui il governo aveva posto la fiducia. Le città metropolitane si apprestano dunque a diventare realtà dall’1 gennaio 2015: le Province vengono svuotate delle loro funzioni e, in attesa della riforma del Titolo V e della loro definitiva espulsione dal testo della Costituzione, gli organi non saranno più eletti dai cittadini. Le elezioni già in programma anche a breve termine sono dunque annullate.

Il testo approvato contiene anche incentivi per favorire le unioni e fusioni di Comuni. Il presidente del nuovo Consiglio provinciale sarà il sindaco del comune capoluogo; l’assemblea dei sindaci sarà formata da tutti i primi cittadini del circondario; del consiglio provinciale faranno parte da 10 a 16 membri (a seconda della popolazione) scelti tra gli amministratori municipali del territorio.

Le competenze delle vecchie Province, assai rilevanti in materia scolastica (dall’edilizia alla manutenzione alle attrezzature) passano dunque ai Comuni, ma la transizione non si annuncia né facile né breve.