Verso il nuovo contratto: in Italia sempre più docenti che studenti

Quando si discuterà del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto scuola, (l’apertura formale del tavolo è prevista, dopo l’emanazione dell’atto di indirizzo del MIUR, nelle prossime settimane) l’obiettivo comune a tutte le rivendicazione sindacali sarà lo stipendio europeo degli insegnanti.
Poiché i sindacati sanno che gli orari di servizio dei docenti italiani saranno ritenuti da qualcuno poco adeguati agli standard europei, sono già iniziate le manovre e gli studi, per dimostrare che i carichi di lavoro complessivi dei docenti italiani sono già a livello Ue.
In questo dibattito non si potrà non tenere conto del rapporto alunni/docenti che, rispetto ai dati Ocse, in Italia è molto più basso e, anziché crescere, tende ad abbassarsi ancora di più.
In attesa di conoscere i dati definitivi per questo anno scolastico, si può rilevare come, in base ai dati ufficiali del MIUR (Rapporto e variazioni), gli alunni dalla materna statale alla secondaria di II grado sono aumentati di 21.596 unità dal 1998/99 al 2000/01, ma nello stesso periodo gli insegnanti sono aumentati ancora di più: 25.593. Conseguentemente il rapporto alunni/docenti si è abbassato da 9,5 alunni per insegnante del 98/99 a 9,3 del 2000/01.
Analizzando i dati per ordine di scuola, l’elementare nel triennio ha perso quasi 30 mila alunni, mentre la secondaria di II grado, grazie soprattutto all’innalzamento dell’obbligo, ne ha guadagnato più di 31 mila. Sempre l’elementare ha aumentato il numero degli insegnanti di oltre 4 mila unità e la secondaria di oltre 17 mila.
Peraltro nell’esaminare questi dati va tenuto conto di alcune peculiarità del contesto italiano (es. il personale aggiuntivo per garantire alcuni servizi come il sostegno agli alunni disabili, il tempo pieno nella scuola elementare, il tempo prolungato nella scuola media).