Verso il milione di iscritti alla scuola dell’infanzia statale

La scuola statale dell’infanzia, che da diversi anni aumenta il numero di iscritti, non riuscirà nemmeno quest’anno a centrare il bersaglio del milione tondo di iscritti, attestandosi, con tutta probabilità, a circa meno 20 mila dalla meta. La previsione di iscritti per il 2006-2007 è stimata in 979.385 unità (815 più dell’anno in corso).
Sono prevalentemente due le ragioni di questa avanzata lenta della scuola dell’infanzia.
Vi è stata, soprattutto negli ultimi anni, un’”emorragia” di bambini che escono in anticipo per iscriversi alla scuola primaria, senza che vi siano nuovi ingressi di bambini in età anticipata.
L’anticipo nella scuola dell’infanzia era stato voluto anche per compensare gli anticipi di iscrizione alla scuola primaria, ma, fino a quando l’anticipo nell’infanzia non andrà a regime (per quest’anno ha subito un altro rinvio) e, soprattutto, non sarà effettivamente funzionante con disponibilità di posti per tutti i richiedenti, non aiuterà l’avanzare di questo segmento di scuola verso il milione di iscritti.
Una seconda ragione di questo lento avanzamento è legata alla situazione del sud dove la scuola dell’infanzia è quasi tutta statale. Quel serbatoio di iscritti è in crisi (in sei anni ha subito un decremento di oltre 13 mila bambini), mentre al nord, grazie ai figli di extracomunitari, il settore non conosce crisi (39 mila bambini iscritti in più rispetto a sei anni fa).
C’è da dire che al nord la scuola statale dell’infanzia, a differenza di quel che succede al sud, soffre la forte concorrenza della scuola non statale (comunale e privata), e, pur favorita da un buon incremento, non può fornire in proporzione un apporto significativo che aiuterebbe il raggiungimento del fatidico milione complessivo di iscritti.