Venti di guerra nel mondo sindacale

La dura presa di posizione dell’Associazione nazionale presidi su presunti profili di illegittimità della ipotesi di contratto per docenti e personale Ata, firmata dai sindacati della scuola il 16 maggio, non è stata, ovviamente, gradita dai sindacati firmatari.
L’Anp ha invitato il Governo a non consentire la firma definitiva dell’ipotesi contrattuale che invaderebbe il campo riservato alla legge soprattutto per le competenze riconosciute ai dirigenti scolastici.

Secondo Enrico Panini, della Cgil-scuola, si tratta di “un duro attacco alle rappresentanze sindacali”. Daniela Culturani, della Cisl, avverte: “L’organizzazione dei presidi usa polemiche strumentali e rischia di inasprire in modo preoccupante il clima nella scuola”. Per lo Snals, l’Anp “non rappresenta i dirigenti scolastici in quanto tali”, dice Fedele Ricciato. “La stragrande maggioranza dei dirigenti d’istituto si raccoglie infatti nelle nostre organizzazioni sindacali e tutti hanno accettato questo contratto, più che equo. Ora tocca al governo dire la sua”.

Insomma i sindacati firmatari dell’intesa evitano di entrare nel merito della denuncia dell’Anp e cercano di minimizzare il suo ruolo e la sua credibilità.
Forse non potranno però ignorare a lungo l’altra richiesta dell’Anp di definire lo stato giuridico degli insegnanti per legge anziché per contratto (per impedire l’egemonia sindacale attraverso le RSU), visto che dalla maggioranza sono già pervenuti autorevoli segnali di consenso: il presidente della commissione Cultura della Camera Adornato di Forza Italia ritiene la richiesta “il giusto corollario al quadro delle riforme in atto nella scuola”, e ha annunciato che la maggioranza sta preparando un testo di legge – la cui discussione inizierà nelle prossime settimane – che ridisegna completamente la struttura della professione”.

Intanto l’Anp ha aperto un ulteriore fronte di scontro proclamando lo stato di agitazione dei docenti vicari. L’agitazione “è motivata dall’omissione, nella recente preintesa sul contratto nazionale di lavoro del comparto scuola, di qualunque riconoscimento economico delle funzioni svolte dai docenti vicari”.
L’Anp/CIDA ha invitato i docenti vicari “ad attuare, come forma di protesta, l’astensione – in assenza del dirigente – da tutti gli atti che abbiano rilevanza esterna alla scuola, come le relazioni sindacali, i colloqui e le relazioni interistituzionali, l’assunzione degli obblighi di spesa etc., assicurando peraltro tutte le funzioni interne ed il regolare andamento di scrutini ed esami”.