Vecchioni: ”Aumento delle bocciature non è colpa né degli studenti né degli insegnanti”

Spesso intervistato per commenti su notizie riguardanti la scuola, il professore e cantante Roberto Vecchioni ha espresso la propria opinione al quotidiano “Il Mattino” sull’aumento delle bocciature, in base ai dati provvisori rilasciati ieri dal Ministero dell’Istruzione.

Il cantautore lombardo ha detto che “le bocciature di tutti questi  ragazzi sono il segno di una scuola debole, non di ragazzi o di insegnanti, ma della scuola come simbolo“.

Vecchioni si è detto preoccupato dai dati sui non ammessi alle medie e ai licei, chiarendo però: “Non ero e non sono  contrario ad una certa meritocrazia: io mica ho promosso tutti, ma

così non si può andare avanti” perché “se non si cambia non solo avremo sempre più bocciati, ma non avremo la scuola a livello europeo“.

La scuola italiana – ha continuato il musicista – non la rimetteranno mai a posto, è un macello. Non c’è una programmazione corretta, serena, sincera, siamo  indietro su tante cose. Siamo i più intelligenti del mondo, i più umanisti ma quelli messi peggio. Il problema non è bocciare più o meno gente, il problema è portare i ragazzi a livello di promozione e la colpa non è evidentemente dei ragazzi“.

Vecchioni ha affermato di non credere in “un’improvvisa caduta verticale” perché i ragazzi che non studiano ci sono sempre stati. Dodicimila studenti non ammessi alle medie? “Su questo occorre riflettere seriamente. E’ una caduta brutta. Perché la scuola secondaria di primo grado è il nerbo dell’insegnamento. E’ il momento in cui il ragazzo si forma lo scheletro. Ed è un grande peccato“. Ma “la colpa non è degli insegnanti“ quanto, se si abbatte la soglia di promozione, “nel metodo, nella radice del sistema scolastico italiano“.