Valutazione/3. Il modello di valutazione trentino

Un esempio di buona utilizzazione della valutazione di sistema, e degli stessi test sui livelli di apprendimento degli studenti, è fornito ormai da anni dalla Provincia di Trento, che mercoledì 6 aprile presenta il suo Rapporto 2010 sulla valutazione del sistema educativo.

L’esperienza quasi ventennale nella valutazione di sistema consente ai dirigenti e ai ricercatori del Comitato provinciale di valutazione di studiare e mettere in relazione una serie di variabili oltre a quella costituita dai soli risultati di apprendimento: le risorse finanziarie, umane, strumentali e strutturali; l’autovalutazione e la valutazione esterna degli istituti; il grado di soddisfazione dei genitori, degli alunni, dei docenti e delle aziende; gli esiti occupazionali, e soprattutto – una novità per l’Italia – l’analisi del valore aggiunto delle singole scuole, che prende in considerazione non il valore assoluto del livello di apprendimento raggiunto dagli alunni ma il differenziale tra il livello di partenza e quello raggiunto. E non risulta che per i docenti trentini si stia preparando un futuro catastrofico come quello paventato da coloro che avversano i test.

Questa molteplicità degli approcci consente un’analisi più approfondita degli stessi risultati di apprendimento, che nel Trentino sono nel complesso non solo nettamente migliori di quelli medi nazionali ma anche più equamente distribuiti, come dimostrano la bassa percentuale di studenti trentini che si collocano ai livelli inferiori delle scale e l’assai minore variabilità (rispetto ai dati nazionali) dei risultati tra le scuole della Provincia: un sicuro indicatore di maggiore equità.

Nella giornata di presentazione del Rapporto 2010 è prevista, tra l’altro, una interessante Tavola rotonda, coordinata dal direttore di Tuttoscuola Giovanni Vinciguerra, cui partecipano il presidente del Censis Giuseppe De Rita, il direttore della Fondazione Agnelli Andrea Gavosto e la presidente della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, Anna Maria Poggi.