Valutazione. Tutti bravissimi al Miur?

La rivista online Education 2.0 diretta da Luigi Berlinguer ospita un interessante dibattito sulla valutazione della prestazione professionale dei docenti nel quale intervengono, fra gli altri, due ispettori di lungo corso che di valutazione, sia didattica che di sistema, hanno avuto più volte occasione di occuparsi nella loro carriera, Maurizio Tiriticco e Franco De Anna.

In discussione è il problema, molto dibattuto negli ambienti politico-sindacali progressisti ai quali entrambi hanno sempre fatto riferimento, del merito individuale dei docenti, di come riconoscerlo ed eventualmente premiarlo. Entrambi sono molto critici nei confronti della sperimentazione avviata nell’anno scolastico in corso dal ministro Gelmini, ma con motivazioni diverse.

Per Tiriticco “solo se si dà veramente vita a un sistema coerente al suo interno, in cui veramente il singolo operatore sia messo in condizioni di esprimersi in una realtà sistemica e interattiva, è possibile chiedere ragione al singolo del suo operato. Altrimenti, il rischio è quello di scaricare sul singolo tutte le carenze di un sistema di cui egli non è affatto responsabile”. Se non è una dichiarazione formale dell’impossibilità di valutare i singoli docenti nelle attuali condizioni, poco ci manca.

Scettico è anche De Anna, a cui giudizio nella Pubblica amministrazione qualunque protocollo valutativo “ha un oggettivo limite di efficacia: produce necessariamente esiti generici e poco significativi, schematici e ‘formalistici’”. E cita come esempio la valutazione dei dirigenti della Pubblica Amministrazione, in atto da circa dieci anni: “nel caso di quelli del Ministero della Pubblica Istruzione, dei tre livelli di merito previsti il terzo (il più basso) è regolarmente vuoto. Sono tutti ‘bravissimi’ con tanto di certificazione sottoscritta dai loro ‘superiori’”.

Ma alla domanda di valutazione individuale dei docenti bisognerebbe comunque saper dare una risposta convincente, senza rinviarla a un futuro indefinito, anche ‘da sinistra’ sembra replicare De Anna a Tiriticco. E chiede: “chi ha davvero paura della valutazione?”