Valutazione: primi commenti positivi

Subito dopo l’approvazione dei provvedimenti da parte del Consiglio dei ministri i primi commenti si concentrano sul decreto che riguarda il sistema di valutazione.

Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola, lo giudica “necessario e urgente, ma va rafforzato il ruolo degli insegnanti e tolta burocrazia dalle scuole: gli insegnanti, a livello di reti di scuole, possono essere punto di riferimento nel nuovo sistema.

Il sistema di valutazione – precisa Di Menna – “deve svolgere un’azione di supporto e monitoraggio per le scuole e per gli insegnanti. Le scuole devono superare l’attuale assetto di verifica burocratico/procedurale ed assumere centralità, invece, nell’aspetto tecnico/ professionale, nella didattica, negli esiti formativi”.

Francesco Scrima, segretario della Cisl Scuola, conferma la valutazione positiva della sua organizzazione “su un testo certamente perfettibile, ma la cui impostazione ci appare buona e ampiamente condivisibile. Finalmente non si parla nè di premi, nè di castighi, ma di una valutazione finalizzata alla crescita di qualità del servizio, che muove dall’autovalutazione ed è orientata alla rendicontazione sociale. Si riprende in sostanza il percorso indicato nel Quaderno Bianco del 2007, allora ampiamente condiviso anche dal sindacato”.

Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria pd, ha a sua volta dichiarato che “Dopo la valutazione ‘punitiva o premiante’ della Gelmini, apprezziamo la volontà del Governo di voler chiarire con la bozza di regolamento deliberata oggi dal Cdm che il Sistema Nazionale di valutazione deve avere come unico obiettivo l’innalzamento della qualità del sistema scolastico italiano, dando agli insegnanti uno strumento per compiere un’autovalutazione del proprio lavoro, restituendo al territorio la rendicontazione di quanto fatto. In particolare può essere positivo il ruolo svolto dall’Indire per la diffusione delle buone pratiche didattiche per la soluzione dei problemi e il miglioramento del sistema scolastico italiano”.

Il Pd chiede comunque che si avvii “un’opera di larga condivisione con il mondo della scuola prima dell’approvazione definitiva del regolamento stesso, ascoltando davvero le scuole (come fatto per le indicazioni nazionali per la scuola del primo ciclo), il parere che sarà espresso dal CNPI e dalle VII commissioni di Camera e Senato”. Serviranno però risorse finanziarie adeguate, senza le quali “il sistema nazionale di valutazione farà la stessa fine dell’organico dell’autonomia previsto dal decreto semplificazioni: una bella favola da narrare, ma impossibile da realizzare”.