Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Val d’Aosta, il dialetto francoprovenzale entra nelle scuole

Nel 2012 è prevista solo una prima sperimentazione, ma dall’anno scolastico successivo il patois, dialetto franco-provenzale, potrebbe entrare a tutti gli effetti nelle scuole valdostane. La Giunta regionale ha già approvato la costituzione di una commissione a cui sarà affidato il compito di pianificare l’ampliamento dell’offerta formativa nelle scuole elementari e medie.

I corsi facoltativi saranno proposti inizialmente a tre istituzioni scolastiche come banco di prova, una dell’alta Valle, una della bassa Valle e una del bacino di Aosta, anche per un’equa ripartizione territoriale e linguistica mantenendo e veicolando così le diverse varietà dei patois.

Il primo anno di sperimentazione sarà propedeutico a una graduale e più capillare diffusione dell’iniziativa sull’intero territorio regionale“, afferma l’assessore all’Istruzione e Cultura Laurent Vierin. Per avviare il progetto, l’assessorato ha costituito un gruppo di lavoro, composto da esperti, con esperienza nel patois francoprovenzale, nella didattica e, in maniera più ampia, nel settore scolastico e con il compito di mettere in atto le strategie più opportune per il perseguimento di questo obiettivo.

Vale la pena ribadire – sottolinea Vierin – che il patois francoprovenzale è parte fondamentale e imprescindibile del patrimonio linguistico e culturale della Valle d’Aosta, che è il principale cardine su cui si fonda l’identità della nostra regione, che in una società multiculturale e plurilingue come quella attuale si sta sempre più caratterizzando come elemento di apertura, di aggregazione e di integrazione, e che va in questa ottica salvaguardato, valorizzato e diffuso, tra i giovani in particolare, e quindi in ambito scolastico“.

Di fatto l’assessorato ha voluto così premere sull’acceleratore per l’insegnamento del dialetto nelle scuole in attesa che le norme di attuazione relative alla legge dello Stato 482/99 sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche vengano approvate.

Il patois – aggiunge l’Assessore – entra a pieno titolo nell’offerta formativa delle scuole e questo per noi rappresenta un momento storico di riconoscimento di questa lingua importantissima, tesoro da custodire e da veicolare alle giovani generazioni, ma anche elemento di integrazione“.

Nella nuova concezione che intendiamo proporre – sottolinea l’assessore –, il patois diviene lingua che unisce e non che divide, patrimonio di tutta la comunità e momento fondamentale, anche per chi si avvicina per la prima volta alla “langue du coeur”, per riconoscersi e sentirsi parte integrante della comunità valdostana e dei suoi valori culturali, che le sue lingue ben rappresentano. La crescita dei giovani, oltre che attraverso l’apertura alle lingue europee e alle nuove tecnologie, passa anche attraverso la conoscenza del patois che se scompare in Valle d’Aosta rischia di essere cancellata. Si tratta di una prima fase sperimentale nella quale saranno proposti corsi facoltativi di francoprovenzale nell’ambito dell’ampliamento dell’Offerta Formativa delle Istituzioni scolastiche.

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