Vaccini, Lombardia concede proroga di 40 giorni, Fedeli: ‘È fuorilegge’. La situazione regione per regione

L’assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Giulio Gallera, annuncia una proroga di 40 giorni per mettersi in regola con la documentazione vaccinale, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, risponde: “È fuorilegge“. Sull’obbligo dei vaccini per l’iscrizione a scuola pare esserci un po’ di caos, l’approccio non è uniforme. E Repubblica.it pubblica una sorta di “mappa di comportamento” regione per regione.

Nessun bambino, anche senza vaccinazione, sarà lasciato a casa. Regione Lombardia consentirà anche a coloro che non presenteranno alcuna documentazione entro il 10 settembre di usufruire di un percorso che li porti, o a recuperare una disattenzione, o a superare attraverso un colloquio personalizzato con gli specialisti dei Centri vaccinali i propri dubbi“. Queste le parole di Gallera sulle quali la Ministra si è quindi pronunciata: “Io dico che è fuorilegge – ha dichiarato Fedeli -. Chi rappresenta le istituzioni deve rispettare la legge. Poi, se la si vuole contestare nei contenuti, si faccia una battaglia politica, è legittimo. Ma non capisco come la Regione possa mettersi fuori dall’attuazione di una norma nazionale”. E ha ribadito: “Non sarà concessa alcuna proroga“.

Intanto le famiglie faticano a capire cosa e quando devono fare. Con lo scopo di aiutare loro, ma anche tutto il personale scolastico a fare chiarezza, qualche giorno fa abbiamo lanciato la guida di Tuttoscuola sull’obbligo dei vaccini per l’iscrizione a scuola. Repubblica.it riporta invece quello che succede nelle singole regioni italiane.

Valle d’Aosta

Le famiglie di studenti fino a 16 anni di età riceveranno dalle Asl le attestazioni delle avvenute vaccinazioni da portare a scuola. Sarà quindi l’Asl di riferimento a contattare chi non risulterà in regola chiamando la famiglia a un incontro per spiegare l’importanza delle vaccinazioni e fissare appuntamento per effettuare i vaccini mancanti.

Piemonte

Qui è la Regione ad avere in mano la situazione. Sono state inviate già circa 61mila lettere ai genitori dei bambini e dei ragazzi che non sono in regola con i vaccini che riportano gli appuntamenti fissati per regolarizzare la loro situazione.

Liguria

Anche qui sono state inviate migliaia di lettere alle famiglie (circa 55mila per l’esattezza) che certificano lo stato vaccinale di bambini e ragazzi. A quelle che non risultano in regola è stato fissato appuntamento entro 10 settembre.

Lombardia

Qui è stata concessa proroga di 40 giorni. “Dall’11 settembre – scrive Repubblica.it -, le scuole hanno 10 giorni per comunicare chi non è in regola. Ci sono poi altri 15 giorni per un incontro individuale con degli esperti. A questo punto, nell’arco di altri 15 giorni, il bambino sarà vaccinato. Se la famiglia si sottrae all’incontro con gli esperti e non lo fa vaccinare, sarà escluso da scuola“.

Trentino Alto Adige

A Bolzano moratoria di un anno. In Trentino, i genitori scaricano la documentazione da portare a scuola dal sito del sistema sanitario “FastTreC”. In Alto Adige, le Asl inviano alle famiglie la loro situazione vaccinale. In ogni caso, tutti i bambini hanno comunque diritto di frequenza per un anno in via transitoria per l’anno 2017-2018.

Veneto

Anche qui si è dato il via all’invio delle lettere alle famiglie, ma solo come promemoria, un invito a presentare la situazione vaccinale di bambini e ragazzi alle scuole.

Emilia Romagna 

Per i bimbi 0-3 anni tutto pronto perché c’è una legge regionale dal 2016 – scrive ancora Repubblica.it -. Le Asl, già in possesso degli elenchi degli iscritti, mandano lo stato vaccinale agli asili o convocano i non vaccinati. Per le materne, invece, la Regione invia a casa lo stato vaccinale, che va portato a scuola, o fissa un appuntamento se necessario: così si evita la fase della presentazione di un’autocertificazione“.

Toscana

In base a un accordo siglato nei giorni scorsi, entro oggi, 31 agosto, le scuole avrebbero dovuto mandare i dati dei loro iscritti alle Asl (c’è attesa per via libera del Garante della Privacy). Saranno poi le aziende sanitarie a contattare solo chi non risulterà in regola con la situazione vaccinale. 

Marche

La Regione contatta le famiglie che non sono in regola invitandole a prenotare i vaccini obbligatori.

Umbria

Le Asl inviano per posta la documentazione vaccinale da portare a scuola.

Lazio

Le scuole inviano alle Asl, tramite PEC, l’elenco degli iscritti. Sono poi le Asl a contattare coloro che non risultano in regola per invitarli a prenotare i vaccini obbligatori mancanti.

Abruzzo 

L’Ufficio scolastico regionale – secondo quanto riporta Repubblica.itdopo una serie di incontri, non ha accettato la proposta di inviare alle Asl i nominativi degli iscritti in ciascuna scuola perché si potessero fare le verifiche direttamente, senza coinvolgere i genitori“. Si segue quanto previsto dalla legge.

Molise

La Regione non ha previsto procedure che semplifichino il lavoro. Anche qui si segue quanto previsto dalla legge.

Campania

Le Asl metteranno presto a disposizione delle scuole il database dell’anagrafe vaccinale in cui sarà possibile controllare la situazione vaccinale degli studenti. In Campania si stimano sui 90mila i bambini e i ragazzi che dovranno vaccinarsi.

Puglia

Le scuole manderanno gli elenchi dei loro iscritti alla Regione che controllerà la situazione sul database dell’anagrafe vaccinale. Sarà sempre la Regione a mandare nuovamente gli elenchi alle scuole. Accanto a ogni nome di bambino o ragazzo figurerà un bollino: verde se è in regola, giallo se ha vaccini mancanti, rosso se non ne ha mai fatto nemmeno. Ancora la Regione manderà poi le lettere alle famiglie che dovranno regolarizzare la loro situazione.

Basilicata

La Regione scrive alle famiglie inadempienti invitandole a mettersi in regola.

Calabria

Si segue quanto previsto dalla Legge, ma si sta lavorando anche a un accordo sul modello della Toscana e della Sicilia.

Sicilia

Le scuole comunicano i loro iscritti alle Asl che procedono con i controlli. Chi non risulterà in regola sarà convocato e chi non si presenterà alla convocazione riceverà una visita domiciliare prima della sanzione.

Sardegna

Promossa l’autocertificazione da parte delle famiglie che sono in regola e entro marzo dell’anno prossimo saranno fatte le verifiche sulle dichiarazioni dei genitori.

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