Vacanze di lavoro per studenti. Perché no?

Un progetto della Coldiretti

Tra pochi giorni suonerà definitivamente per tutti gli studenti delle classi non ad esame l’ultima campanella. Per i promossi degli istituti superiori, oltre alle vacanze al mare o ai monti potrebbe esserci un’altra possibilità per trascorrere proficuamente l’estate. Come?

Per circa 200mila studenti le prossime settimane potrebbero trasformarsi in un’esperienza non proprio vacanziera, ma proficua: la Coldiretti ha fatto sapere che per le campagne estive di raccolta di frutta e verdura, raccoglierà 200mila giovani dai 16 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi.

Per tutta l’estate i giovani che sottoscriveranno un contratto per lavorare nelle campagne italiane saranno remunerati con dei `voucher’, i buoni lavoro che comprendono anche la copertura assicurativa e previdenziale e non sono soggetti a ritenute fiscali.

I potenziali sottoscrittori dei contratti sono oltre un milione e mezzo di studenti che hanno appena terminato le classi seconde (però solo quelli nati nel mese di giugno), terze e quarte delle scuole superiori. Per loro l’esperienza agricola potrebbe anche rappresentare l’acquisizione di crediti formativi, derivanti dallo svolgimento di attività extra-didattiche formalmente riconosciute, da inserire nel curriculum da presentare alle commissioni di maturità, al termine del quinto anno.

Per invogliare gli studenti ad aderire all’iniziativa, la Coldiretti ha spiegato che malgrado la recessione economica e la riduzione generalizzata dei contratti di lavoro, negli ultimi mesi “è  tornata ad aumentare l’occupazione nelle campagne, dove è giovane addirittura un lavoratore dipendente su quattro”. I numeri, del resto, parlano chiaro: secondo la Coldiretti “nel 2010 si è verificato un aumento degli occupati in agricoltura dell’1,9%, a fronte del calo generale dello 0,7%”, del quale fanno parte in largo numero le imprese che assumono manodopera.

L’estate si potrebbe quindi trasformare per gli studenti in una inaspettata esperienza, utile anche ad acquisire le base per una futura professione. I profili richiesti dal settore agricolo, del resto, sono diversi: “le opportunità di lavoro – sottolinea la Coldiretti – si registrano per figure professionali tradizionali che vanno dal trattorista al taglialegna fino al potatore, ma anche per quelle innovative all’interno dell’impresa agricola come l’addetto alla vendita diretta di prodotti tipici, alla macellazione, alla vinificazione o alla produzione di yogurt e formaggi”.