USA. ‘Scuole calamita’ per una maggiore equità educativa

Le scuole negli Stati Uniti si stanno ri-segregando, cioè differenziandosi su basi etniche, a ritmi allarmanti. Un importante studio intitolato Advancing Integration and Equity Through Magnet Schools, che si deve a due note studiose americane, Janel George e Linda Darling-Hammond (presidente del Learning Policy Institute e docente a Stanford), ha rilevato che durante il quarto di secolo dall’apice dell’integrazione, raggiunto nel 1988, al 2013 la quota di scuole non bianche segregate è più che triplicata, passando dal 6% al 19% di tutte le scuole pubbliche. Nello studio vengono inoltre forniti altri dati e analisi fino all’anno 2020. 

La proposta delle due autrici è quella di riprendere il modello delle “Magnet schools” (Scuole calamita), che furono lanciate negli anni ‘60 con lo scopo di aumentare l’integrazione. Si tratta di scuole pubbliche elementari o secondarie che puntano sulla desegregazione volontaria offrendo ai genitori una qualità scolastica e servizi particolarmente qualificati e innovativi. Spesso situate nei centri urbani queste scuole attiravano studenti dalle aree circostanti, agendo come “calamite”.

Accurate ricerche, citate nella documentatissima bibliografia, mettono in luce i benefici sociali ed educativi dell’integrazione scolastica così realizzata, inclusa una maggiore partecipazione civica; risultati migliori in matematica, scienze, lingua e lettura; maggiore probabilità di diplomarsi al liceo (high school) e all’università (college); reddito più elevato in rapporto alla migliore istruzione acquisita, risultato del maggiore accesso a scuole con insegnanti e dirigenti altamente qualificati.

Le Magnet Schools, sostiene lo studio, sono tuttora un’opzione convincente perché fondata sull’evidenza dei dati raccolti e presentati nella ricerca. Per questo meriterebbero di essere rilanciate per invertire il processo di ri-segregazione in corso.

Da notare che Linda Darling-Hammond, figura di grande autorevolezza ed esperienza, ha guidato l’education transition team (il gruppo di lavoro che ha curato il passaggio delle consegne) del presidente Joe Biden dopo la sua elezione nel 2020, come aveva fatto anche con il neoeletto Barack Obama nel 2008. 

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